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La lavatrice – un pilastro del miracolo economico

A smiling blonde woman removes a towel from a washing machine in a kitchen, 1970s. (Photo by Hulton Archive/Getty Images)

La lavatrice

Se negli anni 70 capitava ancora di:

sentire mogli dire, ho portato le lenzuola e le cose “pesanti” ed ingombranti, dalla lavandaia

vedere in alcuni paesini ancora qualche fontana/lavatoio funzionanti ed utilizzati

trovare nelle ferramenta quelle assi per strusia (per dirla alla bresciana) i panni con il sapone.

Per lavare i panni si utilizzava sapone di marsiglia, quella saponetta piu’ grande, con una forma squadrata, un profumo tutto suo, inconfondibile.

questa pubblicità rende molto bene l’idea sul come la figura femminile stese cambiando.

la pubblicita’ di uno dei primi modelli “tecnologici”, a corrente elettrica.

 

 

In quegli anni un nuovo elettrodomestico cominciava ad entrare in tutte le case degli italiani.

Un oggetto piuttosto pesante ed ingombrante, parecchio rumoroso.

Insieme al frigorifero era il piu’ diffuso elettrodomestico, fra i piu’ desiderati.

Il costo comportava un certo sacrificio per una famiglia media .

Agli inizi dei 70 l’Italia era uno dei principali produttori mondiali di elettrodomestici.

Siamo nel decennio in cui in quasi tutte le case c’era almeno un bagno, spesso anche un secondo, piu’ piccolo.

Alleviava le fatiche domestiche, rendeva la donna, la moglie, piu’ libera in grado di potersi ricavare suoi spazi e tempi.

Si cominciava ad acquistare a rate non piu’ solo la casa e l’auto, ma anche gli elettrodomestici.

Nascono leggende sull’ idraulico,  a proposito di sue relazioni con mogli “poco soddisfatte”.

anche il mondo del gioccatolo propose oggetti che ricordassero la lavatrice, non piu’ solo bambole e bambolotti.

Prodotti nuovi in continuazione, non piu’ solo strettamente necessari per il solo lavaggio.

Gli anticalcare per salvaguardare il costoso elettrodomestico, gli ammorbidenti per rendere piu’ soffici i capi.

Le pubblicita’ si moltiplicano, in una delle piu’ note vedevi noti presentatori convincere casalinghe che il fustino di una certa marca fosse meglio, piu’ efficace rispetto ad altri due di una marca diversa.

I fustini vuoti diventano contenitori per giocattoli, portariviste, a scuola le maestre ti insegnano a creare i famosi lavoretti con fustini e mollette di legno.

Chi alla festa del papà, della mamma, non ho fatto qualcosa con delle mollette di legno????? Chi non ha fatto e/o visto un portariviste, piu’ o meno decorato, ricavato dal fustino di un detersivo????

Una lavatrice anni 50

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il sapone di marsiglia si ricicla, diventa un prodotto da toeletta, con una forma piu’ “da sapone”, si sposta dalla vasca della lavanderia al portasapone del bagno principale.

Sembra che il bianco piu’ bianco sia diventato un must, vedevi persone scrutare le camicie e/o polo altrui per verificare che non fossero piu’ “lucenti” della propria.

un marchio che, credo, non tutti sapessero che producesse anche lavatrici

La lavatrice evolse, il mercato chiedeva continuamente nuovi prodotti che siano:

meno ingombranti

meno rumorosi

riescano a consumare meno corrente.

La macchina per lavare diviene un simbolo, chi la ha fa parte del ceto medio, quando gli viene consegnata, spesso, vuole farlo sapere al vicinato.

Le televisioni con la loro martellante pubblicità invogliava simili comportamenti, spingeva le persone a sentirsi piu’ di quello che ………………

una signora ancora una volta elegante,  in quello che era (molto probabilmente) un secondo bagno, una lavanderia, vero must per la famiglia borghese del periodo.

anche le “vecchie” lavanderie evolsero, passando dai lavatoi a postazioni piu’ “moderne”.

Molte persone firmarono nuove cambiali e finanziamenti, oltre a quelli che già pesavano sul bilancio familiare.

La lavatrice, insieme ad altri elettrodomestici, come la televisione e il frigo, fu quell’elettrodomestico che modifico’ profondamente gli usi e costumi di un paese.

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