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Matchbox – quando eravamo piccoli, oggi si colleziona

Matchbox

Quando vado in un mercatino, o in un negozio di giocattoli, alla caccia di un modellino datato, uno di quelli che può essere rimasto su uno scaffale da tanto tempo, lasciato in una scatola fra altri mille, cerco e cercherò sempre una Matchbox.

Quelle macchinine inglesi, nate da un’idea di Jack Odell, un impiegato della Lesney Products & C, che per accontentare la figlia, le regalo’ un mini rullo stradale, fatto in ottone, costruito da lui.

 

Ma perché mai la figlia “costrinse” il padre a costruirlo

La maestra era particolarmente rigida, diremmo rompiballe, non lasciava portare giocattoli in classe, salvo quelli le cui dimensioni non superassero quella di una scatola di fiammiferi.

😉 alcune leggende ci raccontano che si fosse munita di un pezzetto di legno dalle dimensioni di una scatolina di cerini svedesi.

I compagni di scuola mostrarono immediatamente un certo entusiasmo per quel giocattolo, realizzato a mano.

Tanto dal convincere Odell, a proporre la produzione di mezzi di locomozione in miniatura alla azienda in cui lavorava.

Super King K-17 Trailer 1973.

Odell diventò una figura importante per la “nuova” Matchbox, ogni modellino nasceva da un suo prototipo

lo stesso che lui creava una volta ritornato da uno dei suoi viaggi, dopo aver visitato una delle sedi fra le principali marche automobilistiche.

Da piccolo, ho molti ricordi di quando ci giocavo, insieme a qualche amico o compagno di scuola, erano anni in cui ci si divertiva parecchio con le “macchinine”, non secoli fa, sono nato nel 1971.

Oggi vanno pochissimo, molto meno, spesso solo il capriccio di un attimo, “giocate” per pochi minuti per poi tornare a “concentrarsi” su uno smartphone.

Le foto che vedrai oggi sono alcuni dei modellini che possiedo, acquistati in vari anni e luoghi, scelti a caso.

la Matchbox, un’azienda nata nel 1954, il cui nome (in inglese ovviamente) doveva ricordare una scatola di fiammiferi

con una produzione ed impiego di persone sempre in crescita, almeno fin quasi agli anni 80, periodo in cui cominciò ad entrare in crisi.

Una foto della sede della Lesney Products & C.

A causare il declino della Matchbox furono diversi i fattori, dal vistoso e quasi improvviso calo delle vendite, all’arrivo della Hot Weels

Le auto fumanti (traducendo), l’azienda che era della Mattel, la stessa che la acquistò pochi anni dopo, rilevandola dalla Universal Group che l’aveva rilevata nel 1982, dopo il fallimento.

Super Kings KI 4 Freight Liner 1971.

Seguo con passione il mercato del vintage, da quelle in scala 1:1 a quelle più “tascabili”

cosa che in questi anni mi ha consentito di vederne e leggerne anche di alcune particolarmente sorprendenti.

Come quelle Matchbox viste non più tardi di qualche mese fa, poco prima di Natale, quando incontrai il Sig. Domenico

in quell’occasione era il bancarellista in un mercatino, Lui era fra i miei clienti una decina abbondante di anni fa.

Siamo rimasti in contatto, e in quella mattinata piovosa mi tirò in disparte, vieni Filippo devo farti vedere una cosa.

Io immaginavo già, perlomeno intuivo, che avesse avuto l’ennesimo colpo di fortuna.

King Size n. KI Hydraulic Excavator 1970.

Non mi sbagliavo…….

la nipote di una signora che era la ex proprietaria di un negozio di giocattoli in un paesino fra la provincia di Brescia e quella di Cremona, aveva chiuso.

La nonna le chiese un aiuto, e lei facendo un rapido esame di quanto le fosse rimasto in magazzino, trovò alcune scatole con dei modellini.

Matchbox, Dinki, Polistil e Bburago ( pure Made in Italy), lo chiamarono chiedendogli se potessero interessargli.

Lui, senza alcun indugio era già nella sua macchina, con il motore acceso, e lo conosco bene non stava scherzando.

Quel giorno ne aveva portati alcuni esemplari, tutti con la “scatolina”, vedendoli io gli chiesi scusa e mi allontanai un attimo.

In auto avevo un rotolone di carta assorbente, lasciata li dopo una breve gita, con quella mi asciugai la bava e le lacrime.

Dopo una buona mezz’oretta ritornai da Lui, e quasi sottovoce gli chiesi il prezzo, lui ne accennò alcuni, facendomi quasi trasalire 😉 .

Super Fast n. 32 Maserati Bora 1972.

Prima di venire li, da persona esperta e lungimirante quale è sempre stato

il caro Domenico, mi spiegò che era subito andato a visitare alcuni siti, e in taluni aveva “scoperto” che fra quei modellini, CON LA SCATOLA ( cacchio 😉 ) ce ne erano alcuni che avevano già raggiunte quotazioni importanti.

Quando provò ad accennarmi quanto avesse sborsato per quel pacchetto fuggii, conscio di sue precedenti botte di ……… fortuna, non ero pronto a saperlo 😉 😉 .

Nel week end di Pasqua 2019, era il lunedì di Pasquetta, ci trovavamo al Lido di Volano, per qualche giorno di ferie

saremmo partiti nel tardo pomeriggio, il giorno prima avevo “scoperto” che li vicino, a Ravenna, ci sarebbe stato un mercatino, con mio figlio ci siamo andati, senza poi doverlo nemmeno convincere troppo.

Li vedo una bancarella con dei modellini fantastici, di varie marche, Dinky, Polistil, c’erano anche alcune che non avevo mai sentito solo nominare.

Alcuni erano strepitosi, c’era persino un Mazinga Z, e fra questi vedo una Matchbox, chiedendogli se potessi prenderla in mano, inizio a guardarla, bella, tenuta davvero benissimo, al che gli chiedo il prezzo.

Mi “spara” 35 Euro, lo guardo, lui ricambia, ed inizia a spiegarmi che quello era un esemplare di quella tale serie, che aveva certe caratteristiche, era di una serie particolare…….. insomma mi mise giù un chiodo che ………… 😉 

Continuò affermando; convintamente; che su internet lo aveva trovato ad una cifra molto più alta, insomma mi stava facendo un favore proponendomelo a quel costo.

Provo a contrattare, ma nulla, arriviamo a 30 Euro, mi fermo, lui fa altrettanto, lo saluto e raggiungo mio figlio che stava guardando alcune cose sulla bancarella di fronte.

Stavo andandomene quando il caro figliuolo mi fa notare che sotto alcune Hot Weels “sacagnate” ci fosse qualcosa, e mentre parlava iniziava a spostare.

Lo stesso della bancarella visitata poco prima, onestamente messo non così bene come quello da trentacinque Euro, ma comunque “accettabile”.

Chiesi il prezzo, il bancarellista me ne chiede cinque, lo presi subito.

Ma alcune le considero quasi “folli”

Per citarne la più sorprendente, ricordo la Lamborghini Miura battuta in un’asta nel 2012, il cui prezzo di partenza era di 3.500.000. Euro, realizzata (modificata) dal modellista Robert Gulpen.

La serie 1:75 nei vari anni in cui venne prodotta ebbe molte varianti sui colori, le ruote, le scatole

in questa serie alcuni esemplari sono diventati “oggetto di culto” per molti collezionisti, fra le Italiane ricorderei la Ferrari Berlinetta n.75 del 1965, invitandoTi a visitare alcuni siti dove potrai trovare alcuni di questi piccoli, alcuni piccolissimi, auto-modelli proposti a cifre molto alte, e senza stupirsi troppo alcune hanno già raggiunto le migliaia di Euro.

Ovviamente si tratta di un eccesso, oggi comunque anche nei mercatini i modellini Matchbox sono diventati “un tipo” ed un marchio ricercati, e chi vende quasi sempre ne è a conoscenza.

Credo che sia finito il tempo dei pochi euro, una volta anche meno, parlo per esperienza.

Super Fast n. 11 Car Transporter 1976.

quando eravamo piccoli, oggi si colleziona