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Ducati 900 SD Darmah, le Ducati anni 70/80

Ducati 900 SD Darmah,  vai da un cliente e li vedi un bambino giocare con dei modellini di moto.

C’era un collega, mi metto in disparte mentre il bambino gioca, passa una buona mezz’ora, tempo in cui avevamo già approntato un trampolino con le livelle dello zio, il proprietario del negozio.

Eccolo, ha finito, e mentre arriva mi dice, ho già guardato e ho pronto l’ordine, vieni di la nel nuovo ufficio che lo vediamo insieme.

 

Entro e vedo alcune foto di moto, quasi tutte Ducati, e lui mi chiede se mi piacciono le moto, i motori.

  

Bhe, insomma, così, appena appena.

Lui sorride e mi chiede se conoscessi la moto nella foto sopra la sua sedia dirigenziale.

No, non mi sembra di averla mai vista, che moto è????

Una Ducati 900 SD Darmah.

Non la conoscevo.

Gli dico che ho un blog e cosa ci scrivo, e subito mi invita ad aspettare un attimo…….

Arriva con una vecchia rivista, una specie di catalogo fotografico, del 1982, e guardandola mi ricordo di averla anche io.

Deve averla sfogliata tante volte, arriva subito alle pagine dedicate alla Ducati, il suo marchio preferito.

Iniziamo a leggere le caratteristiche tecniche, con il motore progettato da Fabio Taglioni

Motore a quattro tempi, bicilindirco a V di 90°, distribuzione monoalbero desmodronica comandata a cinghia dentata.

Ed intanto mi prepara un caffè con la macchinetta a cialde.

Cilindrata 863,9 cc, potenza 65 cavalli a 7500 giri, velocità massima 200 km/h.

E qui inizia a spiegarmi come sia fantastico il desmodronico, come sia superiore.

Cambio a cinque rapporti, freni a disco, peso a vuoto 216 chilogrammi, e guardando le foto e considerando il periodo mi sembrarono pochi.

Lui….. noooooo era troppo pesante invece, e non velocissima, quella che andava era la SSD Super Sport Desmo.

Sai quanto costava?

5.278.500 Lire IVA compresa, nel 1982.

Aveva la strumentazione ed i comandi elettrici provenienti dal Giappone, i cerchi erano in lega di magnesio, era la prima a montare di serie quei cerchi.

Di Ducati 900 SD Darmah ne furono prodotte 5.5592, di cui 3.301 della prima serie, e 2.901 della seconda serie, per la versione più sportiva SSD 1.440 esemplari.

La Ducati 900 SD Darmah da uno dei miei libri, con un sunto:

Questa moto arrivò dopo la 860 GT, una moto che non ebbe il successo sperato, visti le difficoltà nelle vendite, tanto dal costringere la stessa Ducati a mantenere in listino entrambe i modelli sino al 1979.

Secondo alcuni proprietari uno dei principali problemi lamentati sulla GT riguardavano il cambio, per via di innesti (spesso) non precisi e difficoltosi.

Sulla Darmah venne introdotto un nuovo selettore del cambio, più efficace rispetto al precedente, ed insieme all’aggiornamento dei cuscinetti dell’albero motore, e l’accensione Bosch.

Furono introdotti ulteriori aggiornamenti e modifiche, nel 1978 la forcella anteriore della Ceriani venne sostituita con una Marzocchi, nuovi anche i silenziatori, non più i Lafranconi visti sul primo modello.

Nello stesso anno la Ducati decise di proporre sul mercato anche una versione più “estrema”, sportiva, la SSD Super Sport Desmo, riconoscibile esternamente per la bellissima carenatura parziale, il motore rimase pressoché lo stesso, con un rapporto di compressione modificato.

Negli anni si susseguirono altre modifiche, dai cerchi alla sella, ad altre più tecniche, con i freni come principali protagonisti.

Erano a disco della BREMBO, con la prima serie che montava quelli a quattro bulloni non forati sia sull’anteriore che sul posteriore, poi cambiato nel 1980 con dei forati, sempre della BREMBO.

Sino ad arrivare al 1982 con l’ultimo modello, riconoscibile anche per la nuova combinazione di colori.

Ma continuerei con il caro cliente e sul come mi stesse descrivendo la Ducati 900 SD Darmah

Pensa che l’aveva disegnata il Lepoldo Tartarini, era un ex pilota della Ducati e patron della Italjet.

Nel 1976 veniva presentata al Motor Show di Bologna, e la produzione iniziò l’anno successivo.

E qui secondo me stava leggendo, non so cosa, ma lo stava facendo 😉 .

Ducati 900 SD Darmah, con la versione SS, la più sportiva.

la Super Sport Desmo, e meno male che arrivò, lo sai che la Ducati prese una scoppola (ha usato un’espressione più colorita per esprimere il concetto) con la 750 GT del 1971, quella disegnata da Giugiaro, che fu un vero flop.

La naa mia bee (non andava bene).

Sempre Lui….. questa nella foto credo che sia la MKII, quella del 1979, con la sella più grande e la coda nuova.

Questa che vediamo nella foto era rimasta in produzione fino al 1982, nello stesso anno in cui uscì la rivista che stiamo guardando.

Ti piace????

me lo chiese mentre prendeva in mano il telefonino.

Ciao Claudio…… so che con en fornidur, te set mia se che en giro ona Ducati, le en model dificil, lè la SD Darmah, chela con la acca.

 

(Pensai subito a Samanta 😉 😉 ).

La telefonata continuò ancora qualche minuto, interrotta da un suo collaboratore che doveva chiedergli qualcosa.

Finì dicendomi……… te me ghet fa igni la oia, la cerche e poi te ciame.

Ma lo conosco da tanti anni, ricordo ancora quando sembrava essersi fissato con la Lancia Beta, poi mai acquistata 😉 .

Buongiorno e grazie, ci vediamo il mese prossimo.

Moto italiane anni 70/80

Ducati 900 SD Darmah, quando tornai a casa mi mise a cercare del materiale, salvo quello trovato su una sola rivista non sono riuscito a trovarne altro.

Un modello che trovo bello, con un discreto numero di esemplari venduti, eppure nonostante abbia cercato, sulle tante riviste e libri che possiedo, non sono riuscito a trovare quanto sperassi.