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Cisitalia 202 – coupé italiane.

Cisitalia 202 – coupé italiane.

Devo subito aggiungere una postilla al titolo Cisitalia 202 – coupé italiane aggiungendovi “matite felici” e il perché lo andremo a leggere poco più avanti se ne avrai la pazienza.

Quando anche certi particolari……

Il vetro sdoppiato sulle prime versioni.

Cisitalia 202 – coupé italiane, brevemente la sua storia.

Un’auto bellissima, forse il primo capolavoro di Pininfarina, presente al MOMA di New York dal 1951, prodotta in soli 220 esemplari e con quotazioni elevate.

La prima auto di serie a montare un telaio tubolare a traliccio, che oltre ad essere una soluzione piuttosto costosa la rendeva più leggera e rigida.

La locandina pubblicitaria dell’epoca.

Fu l’imprenditore piemontese Piero Dusio a volerla.

Lui che era il secondo uomo più ricco di Torino affidò il compito di progettarla a Dante Giacosa e come disegnatori scelse due “matite felici” come Alfredo Vignale e Giovanni Savonuzzi, con le ultime “””rifiniture””” fatte da Pininfarina.

Prima che venisse dotata delle luci di direzione, sempre e comunque con certi particolari molto curati.

Pininfarina oltre a definirne definitivamente le linee ne produsse una piccola serie presso i suoi stabilimenti di Corso Trapani a Torino.

Cisitalia 202 – coupé italiane e le versioni conosciute.

La prima una due posti la Gran Sport che riuscì anche a correre ed ottenere discreti risultati viste le sue doti di leggerezza e guidabilità unite ad altre, la seconda una quattro posti con tre davanti ed uno dietro (scomodo).

Esteticamente distinguibili dalla mascherina anteriore più voluminosa sulla 202 B con le 17 barre verticali in ottone cromato ed i sei listelli orizzontali agganciati dietro, unita ai paraurti cromati e le luci di direzione, negli interni più curati rispetto alla MKI sono presenti la radio il posacenere e l’accendisigari.

Nel 1951 arrivò la nuova versione, la 202 C con (finalmente) il cofano per il portabagagli ed un nuovo lunotto posteriore più ampio, esteticamente dotata delle nuove ruote a raggi Borrani.

L’ultima versione; prodotta in soli cinque esemplari e con un passo allungato rispetto alle precedenti; la 202 L.

Cisitalia 202 quella scritta posteriore cromata, altro esordio su una auto di serie.

Il motore Cisitalia 202.

Derivato da quello che montava la Fiat 1100 da 50 cavalli ed oltre al motore anche i freni, sempre da un modello Fiat ma la Topolino arrivavano lo sterzo e la sospensione anteriori a balestra.

Solo con l’arrivo della 202 B vennero modificati sia lo sterzo che le sospensioni.

Cisitalia 202 personalmente.

Come ovvio che sia sono un “fervente tifoso” delle auto prodotte e disegnate nel nostro paese come credo sia oramai cosa indiscutibilmente evidente.

Quando leggo elenchi sulle auto più belle di sempre.

Finisco sempre con il trovarvi più o meno le stesse auto e su molte mi trovo anche d’accordo con chi l’ha fatta.

Ma spesso trovo che ci si dimentichi di alcune, elencando quelle che “oramai” sono diventate le stesse presenti ed elencate.

Ovvio che davanti ad una Lamborghini Miura mi taccia e non possa che essere d’accordo.

Mi penserei io stesso “strano” altrimenti, ma come in questo caso mancano alcune auto, le stesse che per loro evidenti caratteristiche tecniche potrebbero essere già obbligatoriamente presenti in uno qualsiasi di quegli elenchi.

Perché la prima auto di serie a montare un telaio tubolare a traliccio già di per se basterebbe a poter entrare in uno qualsiasi di quei fantomatici elenchi.

Ma quando anche l’occhio vuole la sua parte ….

Per me questa Cisitalia 202 vince a mani basse su tante/troppe altre, esteticamente la trovo sublime, indiscutibilmente tale.

Fra le mie letture non sono pochi a dichiararla il primo capolavoro Pininfarina, nonostante ne avesse “limate ed ultimate” le linee già da altri disegnate.

E’ un’auto molto rara, una di quelle che ogni tanto compare in un’asta quasi come un fulmine a ciel sereno e raggiunge subito quotazioni importanti.

Certo è pur vero che se io potessi, ne avessi…..

Spenderei subito le cifre sborsate su uno di quei rarissimi esemplari, molto probabilmente andandomene subito fuori a guardarmela senza nemmeno sapere che auto la seguirebbe, i capolavori vanno ammirati.

Capolavori Italiani.