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Le biciclette Bianchi – passandoci vicino.

Le biciclette Bianchi.

Sul suo passato sportivo ne avevamo già parlato la volta precedente.

Un simbolo inconfondibile, forse fra i più belli che io ricordi.

L’auto di una squadra corse in una rievocazione.

             

Venerdì ero come sempre in giro per lavoro.

Dopo una giornata iniziata non bene decisi di provare a cercare qualche cliente potenziale, quella zona l’avevo già battuta più volte, pensando di conoscerla già piuttosto bene decisi di prendere strade e stradine meno conosciute.

Una bellissima pubblicità d’epoca, ne avevo trovata una molto simile, non la presi vista la cifra chiestami.

Trovandone subito una poco trafficata.

Mancavano persino i trattori, quando ultimamente me ne sono trovati non pochi davanti, i limiti di velocità (che cerco sempre di rispettare) mi impedivano di andarmene da lì velocemente ma mi adeguai mantenendo la stessa media, che tenevo già da una mezz’ora.

La mia aveva gli stessi difetti, era di terza mano in fondo.

Intravvedevo una grande fabbrica non ancora vicinissima, ma la ricordavo, l’avevo già vista altre volte.

Avvicinandomi mi ritrovai ancora una volta davanti delle immagini molto grandi, facendo come una delle volte precedenti, mi fermai sul ciglio della strada per guardarmele meglio.

In quell’esatto momento squillava il telefono, era lui Andrea nella prima telefonata della giornata, iniziavamo con i soliti dove sei, dove stai andando, come va, rispondendo ad una delle sue domande dicendogli che fossi davanti alla fabbrica de le biciclette Bianchi.

Le biciclette Bianchi, la conosceva anche lui ovviamente, alla fine battiamo da parecchi anni le stesse zone.

Senza quasi voler perdere tempo iniziò a snocciolarmi una serie di suoi ricordi su quelle biciclette, partendo subito nel chiedermi se mi ricordassi il suo magnifico verdino (così lo definì).

Certo, ne ho avuta una, era di un cugino ricevuta in regalo per una Santa Lucia da mio padre, poi rigiratami quando per lui divenne troppo piccola.

Molto i dettagli e ben curati.

E il cambio Campagnolo lo aveva ???

Certamente, pensa che era la cosa che pulivo con la maggiore dovizia, ero persino andato in colorificio per prendere una pasta idonea solo per quello scopo, cambiai anche gli adesivi presi nel negozio/officina che si trovava a Desenzano lungo una via stretta e lì molto probabilmente da prima che nascessi, credo abbia chiuso l’anno scorso.

Ho sempre pensato che sia per le sue linee che per fantastiche finiture Le biciclette Bianchi siano davvero ben fatte, con tutte quelle finiture. 

Io (Andrea) ne avevo due.

Una mia e l’altra di mio fratello che se la fece prendere più per uno sfizio che non per volerla realmente usare, potevo quindi scegliere sempre quale utilizzare per fare i miei giri nei dintorni del paese e mi ci sono divertito non poco, nonostante qualche caduta fatta sulle stradine di campagna ad una velocità sostenuta, non riuscendo ad evitare le tante buche presenti.

Le biciclette Bianchi, ma tu come la usavi ???

Mi ero messo a fare un percorso quasi abituale, partivo da casa sino a Sirmione, fare due passi con la bicicletta a mano e tornare.

Ma le hai ancora quelle biciclette ??

No (Andrea), le avevo date dentro quando acquistammo un motorino, magari oggi sono diventati oggetti da collezione o quasi.

Non so risponderti.

Io la mia l’avevo smontata tutta, pulendola bene e sistemando tutte le parti rovinate mettendo quelle più piccole in una cassettina, sarà una trentina di anni fa, ma un giorno mia sorella decise che la cantina andava sistemata e la bicicletta con tutte le sue parti sparirono, credo prese dal solito signore che chiamavamo per gli sgomberi.

Quella che avevo lasciata nella cantina dei miei era nelle stesse condizioni.

Gli sgomberi ??

Si era una persona che lo faceva quasi di mestiere, lo avevo già visto diverse volte, vuoi per un garage o una cantina, forse anche qualche appartamento.

Ma (Andrea) poi cosa se ne faceva ????

Penso vendesse le cose più interessanti, il resto lo portava alla raccolta del ferro e per altri materiali guadagnandone sempre qualcosa, sempre oltre a quello che già percepiva dagli ex proprietari.

Peccato (Andrea), conoscendoti immagino che un pochino ti roda, che vorresti riaverla.

Si ma oramai sono passati troppi anni, ciao Andrea, sto entrando da un potenziale Cliente, quello che mi avevi segnalato tu l’anno passato, ci sentiamo dopo.

Ok (Andrea) ci sentiamo dopo, tanto sono qui a casa con il piede malmesso ed almeno mi fai compagnia.

Stile e biciclette.

Ci avevo montata la stessa borraccia.