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Mazda Autozam AZ 1 – micro supercar.

Mazda Autozam AZ 1.

Un’auto kei dal Sol levante.

Che tradotto corrisponde “”più o meno”” ad auto leggera, per una versione che seguiva modelli precedenti e pensati per poter soddisfare precise esigenze sentite dagli automobilisti con gli occhi a mandorla, nata da un’intesa fra due grandi marchi nipponici, con la Suzuki che ne forniva il propulsore e la Mazda che si occupò dello sviluppo di tutto il resto della piccolissima auto prodotta per soli due anni, dall’ottobre del 1992 e sino al 1994.

Quindi sicuramente leggera, ma molto piccola; così tanto dall’essere davvero difficile entrarci ed uscire, come altrettanto riuscire a guidarla vista una pedaliera ravvicinata e con pedali strettissimi, difficoltà avute anche da chi non sia particolarmente dotato in altezza.

Forse la cosa che mi convince meno è il suo posteriore.

Azzurro, il secondo colore disponibile.

Posso pensare che esteticamente ricordi una delle nostre auto ???

Mazda Autozam AZ 1, sto provando ad immaginarmi io dentro quell’auto.

Faticando al solo immaginare di essere riuscito ad entraci pur volendolo fare, mi piacerebbe provarne una seppur oltre a sentirmi un attimo sacrificato avrei una certa paura trovandomi magari davanti o dietro un camion, ma forse sono quel genere di epserienze che andrebbero provate 😉 😉 .

Il motore max di 600 cc, forse perché più grosso non ci sarebbe mai stato, ma anche se non soprattutto per contenere le spese derivanti da consumi tasse ed assicurazioni per quella che era un’auto di soli tre metri con le portiere ad ali di gabbiano e 64 cavalli.

Il piccolo ma più che sufficiente motore.

Davanti un microscopico vano bagagli.

Mazda Autozam AZ 1, posteriore centrale la posizione del motore, tre cilindri 12 V turbo 657 CC e 64 cavalli prodotto dalla Suzuki.

Capace di raggiungere i  160 km/h.

il cambio un manuale a cinque rapporti.

La trazione posteriore.

Impianto frenante con quattro dischi ed ABS.

Sospensioni indipendenti con schema McPherson davanti ed assale rigido dietro.

Una carrozzeria in materiale plastico.

Il telaio in acciaio scatolato.

Un peso totale di 720 chilogrammi.

Venduta con il marchio Autozam (di proprietà della Mazda).

Il volante di serie della MOMO.

Strumentazione con sfondo bianco e completa.

Sportivi e bicolore gli unici due sedili.

Di serie anche l’aria condizionata 😉 ecco diciamo che d’estate e così stretti non poteva mancare.

Una “micro supercar” che là è “cosa più normale” rispetto a quanto può essere da noi.

Vuoi per questioni fiscali, parcheggi 😉 altezze medie, gli interni con dei sedili sportivi, strumentazione con sfondo bianco ed un volante della MOMO, anche due successive versioni “speciali”, con spoiler alettoni sospensioni e scarichi sportivi, si aggiungano cerchi in lega specifici, con due differenti carrozzerie e con una decisamente più sportiva ed accattivante.

Ne produssero 4.392 esemplari complessivi, ad oggi ha quotazioni intorno agli 8/11.000 Dollari, da aggiungersi alla cifra richiesta le spese per farsela spedire a casa dal Giappone, che è praticamente l’unico paese in cui poterne trovare una in vendita, seppur ne abbia trovata una dagli USA ma con un prezzo che riterrei troppo alto.

Ricordo che quando frequentavo le scuole medie avevo fatto una ricerca scolastica sul Giappone.

Spinto soprattutto da quanto raccontatomi da un conoscente, l’amico di un caro amico di papà per capirci, ricordo che mi stupii delle dimensioni delle case nelle metropoli, specie quando mi ero abituato a pensare che fossero tutte come quelle viste in un qualche cartone animato che continuavo a guardare.

Si il pick up Ford non è esattamente piccolo già di suo, ma questa foto rende perfettamente l’idea sulle sue dimensioni.

Mazda Autozam AZ 1, ricordo un commento del pargolo.

Una volta vista su una delle riviste che abitualmente l’uno o l’altro prendeva, ricordo piuttosto bene come non avesse lesinato in commenti sarcastici sulle sue dimensioni, lui che già all’asilo era alto quasi due metri, non sorvolando sul come nemmeno io potessi mai salirci visto che a dir suo non fossi mai stato “esile”, ovviamente con commenti non esattamente deeeellllliiiiicccaatttiiisssiiimmiii 😉 😉 😉 .

Forse a qualcuno potrà ricordare la Twingo della Renault, ma lo invito ad andare a guardarsi le date 😉 .

Dalla copertina.

Micro Supercar.