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Stazioni ferroviarie dismesse

Stazioni ferroviarie dismesse.

trenino verde Sardegna Comune di Seui.

Non solo le stazioni ma anche le linee, spesso possono diventare percorsi per passeggiate e o riscoprire un dato territorio, qui nel LINK.

Come sopra.

In questi giorni, seppur tema stia capitando da qualche mese, capita spesso che andando da un Cliente senta il desiderio di cambiare strade, senza dover necessariamente fare dei giri dell’oca, ma volendo semplicemente guardare qualcosa di nuovo e diverso, sempre che lo sia veramente o non del tutto.

Alle volte certi scorci.

Addio alla stazione ferroviaria di Cama.

La stazione di Ceccano ed un LINK interessante.

Martedì stavo procedendo verso una mia destinazione.

Forse la più abituale di tutte visto che visito quella zona per almeno un due o tre volte al mese, stavo percorrendo la sempre strasolita SS, sino a quando ad una delle troppe rotonde decisi di girare a sinistra anziché proseguire diritto, tanto sapevo che alla fine avrei fatti un quattro o cinque chilometri in più, volevo fare la strada “vecchia”.

 

Parigi la celebre ex stazione Gare d’Orsay, nel 1986, grazie al progetto dell’architetto italiano Gae Aulenti, fu trasformata nel famoso Musee d’Orsay.

Anche perché volevo arrivare ad una casa-castello che avevo visto tempo addietro, volendoci portare la famiglia e con quel preciso giro.

La volta prima avevo girato alla precedente o successiva rotonda in effetti, non ricordo bene, ma sono sicuro che non fosse quella, ma oramai le ruote della mia auto andavano in quella direzione e sapevo dove fossi, dopo vent’anni che la giro ci mancherebbe anche altro.

 

Talvolta possono diventare anche la cornice per un nuovo percorso turistico, con una bicicletta magari.

Nel Link un dettagliato elenco delle stazioni abbandonate regione per regione.

La vecchia stazione ferroviaria di San martino al Tagliamento.

Le sale d’attesa.

Stazioni ferroviarie dismesse, adoro girare scrutando piccoli paesi.

Vedere pochi isolati con magari un vecchio trattore uscire dal suo portico, per poi perdermi in un mare di campagna e rilassarmi, senza traffico e non mi interessa se possa io procedere ad una velocità più bassa, tanto non sono mai arrivato in ritardo in tutta la mia vita, ma spesso con i miei anticipi mi sono preso pure delle brutte parole, 😉 😉 😉 quella mattina ero partito davvero troppo presto.

 

Il sindaco di Vicchio ha lanciato una raccolta fondi per Fornello. Il Fai l’ha inserita tra i luoghi del cuore LINK.

Stazione di Ambria-Fonte Bracca con il suo fabbricato per viaggiatori.

Dopo un tre o quattro abitati fatti da cascine grandi e più piccole arrivo su una stradina con una ridotta salita.

In prossimità della quale c’era un binario, subito intravvedevo una costruzione che mi parve quasi grande, non piccola diremmo, ero arrivato davanti ad una stazione chiusa e vistone lo stato da parecchi anni ho subito presunto, mi fermai provando ad andare a guardare, stando bene attento che la mia Golf non desse alcun fastidio.

 

PER CHI VOLESSE TENTARNE UN RECUPERO, HA NUOVE IDEE LINK.

Stazioni ferroviarie dismesse: la collaborazione tra Ferrovie dello Stato e Banca Etica

Stazione ferroviaria Cuneo Gesso.

In sé lo stabile non era nulla di che, forse eretto negli anni 60-70, con le sale d’aspetto divise fra prima e seconda classe, con la prima che sembrava più capiente e le cui sedie/panche erano maggiormente distanziate.

 

Piccole stazioni saranno date (gratis) ad associazioni culturali.

Una cartolina della stazione ferroviaria Voghera Varzi quando era ancora “operativa”.

 

La strada ferrata trasformata in un percorso per cicloturismo.

 

Un tratto della ex linea ferroviaria Fano-Fermignano-Urbino, nel LINK.

Stazioni ferroviarie dismesse, panche e non sedie in effetti.

Uno di quegli oggetti che avrebbe fatto gola ad un antiquario o ad un appassionato di vintage, ma che per fortuna erano ancora li sporche ed impolverate, con una grande porta chiusa da una inferiata ed un generoso lucchetto, presi in mano le chiavi dell’auto e ritornavo sulla strada, pensando a come quella ferrovia potesse essere magari recuperata e trasformata in case, una biblioteca, che altro.

Arrivavo dopo pochissima strada davanti al primo negozio della giornata, senza fermarmi a bere un caffè e sentendone un certo bisogno.

 

Germania una ex stazione trasformata in una elegante casa provata, qui nel LINK.

Stazioni ferroviarie dismesse, entravo, salutavo la signorina alla cassa.

Il commesso che stava pulendo l’ingresso, arrivavo davanti al piccolo banco dove il mio abituale interlocutore mi stava attendendo ed estraevo subito il materiale lavorativo, nel mentre gli chiesi di  quella stazione ferroviaria chiusa, se sapesse da quanto lo fosse, mi spiegò che era in quelle condizioni da almeno una quindicina d’anni, dopo che quella linea venne ridotta, sai i treni passano ancora ma non ci si fermano mai.

Senza indugiare nel darmi i codici e chiedermi le promozioni in corso mi spiegò che comunque non fosse mai stata molto frequentata, che alla fine avessero fatto bene a chiuderla vista la scarsità di utenti, che secondo lui alla fine avrebbe rischiato di divenire il covo per drogati e spacciatori.

 

Anche i “vecchi” vagoni possono essere recuperati, qui alcuni trasformati in camere da letto per turisti, qui nel LINK.

Son passati anni, ma comunque….

Stazioni ferroviarie dismesse, provai ad accennargli alcuni miei propositi alternativi.

Per un utilizzo più consono e profittevole, ma oramai era già partito per la tangente, decisi di chiudere subito il discorso.

Mentre guidavo, dovevo fare un 15 20 chilometri prima di arrivare dal successivo, ho ricordato alcuni viaggi in treno, delle stazioni e loro sale d’attesa, dell’edicola e del signora con il carrello con mangiarini caldi e freddi, non che ne avessi mai fatti tanti, non che sia così “vecchio” dal ricordare persone con cappelli a tuba e signore dai lunghi abiti, alla fine sono nato nel 1971 e posso ricordare ciò che quei pochi decenni orsono mi permettono di fare.

Arrivato e parcheggiato l’auto, presa la borsa eccomi subito davanti all’ingresso, c’era una buona affluenza e una volta salutati tutti mi son messo in un angolo ad aspettare il defluire dei finali.

 

 

 

Quella che potrebbe essere una divertente esperienza fatta durante delle vacanze.

Stazione ferroviaria di Gairo Taquisara.

Liguria, Pista ciclabile su ex tracciato ferroviario.

Un atlante di viaggio per scoprire un’Italia nascosta

Stazioni ferroviarie dismesse, Sul mio telefonino mi sono messo a cercare.

Alcune stazioni ferroviarie chiuse e/o abbandonate, trovandone diverse sparse sullo stivale e senza fermarmi in nessuna zona o regione specifica, guardando e basta, solo quelle che mi piacevano per un motivo o un altro, con alcune molto più datate di altre, soffermandomi sull’articolo di un noto quotidiano nazionale che elencava tutte quelle dentro e vicine la città di Milano.

La vecchia stazione Rimini Marina diventa spazio verde e culturale della città.

La stazione di Castellanza era una stazione ferroviaria posta sulla linea Saronno-Novara.

Un LINK.

Il Cliente con un cenno mi invitava a seguirlo, mi sedevo sulla sua sedia in finta pelle marrone, prendendo il foglietto che mi aveva porto con la mano, intanto gli chiesi se in quel piccolo paese ci fosse una stazione, se i treni si fermassero ancora, mi rispose pochissimi ed è piccolina tanto senza dir altro, solo poco dopo mi chiese il perché glielo avessi chiesto e gli raccontai di quella piccola stazione chiusa e dispersa nella campagne vicine.

Stazione Torrenieri.

Il Titanic dei Pirenei», la stazione fantasma di Canfranc.

Ahaha si eri in una frazioncina, io ci passo quando vado in città e non voglio percorrere l’altra strada.

Si me la ricordo bene, ma lo sbloccante me lo hai messo in promo vero ???? Mi hai guardato bene lo sconto ??? Si tranquillo, si come sempre.

Uscivo e senza titubare misi la borsa in auto, volevo andare a vedere quella stazioncina pur non sapendo dove fosse, ma non avevo dubbi visto che quel paesello era davvero molto piccolo.

Vedo una signora che procedeva con il suo bastone da passeggio, toltomi il cappello e salutatala Le chiedevo dove fosse la stazione dei treni, lei alzando il suo aiutante di legno me la indicò, guardi è laggiù, tre minuti di buon passo e ci arriva.

Arrivavo in una specie di corte, con un cortile circondato da muri, un hotel sulla sinistra ed un ristorante sulla destra, con il primo in condizioni che tutto facevano pensare tranne che fosse ancora aperto, il cartello con scritto pranzi solo da asporto invece mi fece capire che il ristorante invece lo era.

Quando il treno fermava a Carrara.

Stazioni ferroviarie dismesse, nel mezzo un grosso cartello posto su una fila di tre o quattro porte, stazione ferroviaria di ….

C’ero arrivato, ero davanti ad uno stabile rossiccio e tenuto ancora bene e con il vialetto in ordine e pulito, i quattro vecchietti seduti su un muricciolo sotto un grande albero davano l’idea di essere in un quadro con uno sfondo non recente, o magari in uno di quegli sceneggiati che mi piacciono tanto e che amo vedere subito non appena la rete nazionale ce li propone.

Le Sorelle Fontana, ci eravamo tanto amati, per citarne due che ho preferito ad altri.

Stazione di Castiglioncello con una storia particolare ed un recente recupero, LINK.

Chiesi ai signori più attempati se in quel ristorante servissero anche dei caffè, quello più grassoccio in dialetto stretto mi rispose si certo ci mancherebbe, sottolineando che fosse pure buono, non come i soliti…..

Come i soliti ??!!???

Buongiorno, un caffè per favore, pronti eccolo, grazie ed arrivederci.

I viadotti abbandonati, pare non siano pochi quelli in condizioni simili a quello nella foto.

Ricordandomi e ci.