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Il Circuito di Riccione – seconda ed ultima parte.

Il Circuito di Riccione.

Tutto il materiale ivi presente arriva dalla mia biblioteca personale, intendo ringraziare nuovamente il Sig. Luciano Sansovini sempre per la Sua disponibilità e l’avermi messo a disposizione altre foto. 

Eccoci con la seconda parte, dove ho intenzione di inserire si ancora qualche classifica e piazzamenti, però non indicandoli più anno per anno ma „“saltandone““ qualcuno per motivi ovvi di spazio e non volendomi dilungare troppo, decidendo così di mettere „“solo““ gli ultimi tre anni.

Scelta fatta anche e se non soprattutto nel voler ricordare un grandissimo pilota scomparso in quell’ultima competizione ivi svoltasi, Bergamonti Angelo.

Remo Venturi nel 1964 alla guida di una Bianchi 500 Cc.

Il Circuito di Riccione 30 marzo 1969.

In quella gara il pubblico e l’intero mondo aveva già avute ampie certezze sulle capacità velocistiche di un pilota entrato oggi nel mito.

Otello Buscherini premiato dal Moto – Club Celeste Berardi.

Il pilota proveniente da un paese in provincia di Bergamo, Giacomo Agostini che aveva già dimostrata una superiorità tale dal quasi oscurare tutto il resto, cosa che invogliò/costrinse gli organizzatori a cercare di (diremmo) „tamponare“ cercando di ingaggiare un maggior numero di piloti stranieri, non riuscendoci però visto che il regolamento era preciso, non più di due per ogni categoria (cosa poco dopo ricambiata nuovamente).

La F.M.I. sempre in quell’anno introdusse una nuova categoria, la 50 cc Seniores, portando così a cinque i titoli da poter assegnare.

Stuart Melsop nel 1966 con una Yamaha 250 cc bicilindrica.

Classe 50 cc.

A voler percorrere quei 20 giri partirono in 10 e i ritirati furono Orsenigo su Ducati e Spinello su Guazzoni.

Lombardi Giovanni su Guazzoni.

Parlotti Gilberto su Tomos.

Villa Francesco su Suzuki.

Alla fine della gara nella Classe 50 Cc un Otello Buscherini con Gianfranco Baldini e subito dietro di loro il meccanico Guido Vallicielli.

Buscherini Otello su Honda.

Rinaldi Luigi su Tomos.

Paolucci Emilio su Honda.

Tondo Gino su MotoBi.

Cicognani Giovanni su Minarelli.

Nella Classe 125 cc i fratelli Villa videro vanificare ogni speranza di vittoria per problemi avuti alle batterie delle loro moto, con vincente Bryans alla guida di una Honda preparata da Luigi Taveri (ex pilota).

L’unica casa italiana che sembrò poter controbattere il dominio della moto nipponica e il suo pilota sembrava essere la Aermacchi che con Lazzarini e Bertarelli diedero parecchio filo da torcere all’avversario, non rendendogli certamente facile la vittoria.

Ralph Brians su una Honda 250cc bicilindrica nel 1966.

Il Circuito di Riccione 30 marzo 1969 classe 125 cc.

Il numero di giri previsto di 22 i partenti 16 ed un solo ritiratosi Lucchetti su Bultaco.

Bryans Ralph su Honda.

Lazzarini Eugenio su Aermacchi.

Bertarelli Silvano su Aermacchi.

Mandolini Giuseppe su Montesa.

Lombardi Giovanni su Bultaco.

Marchesani G. Emilio su Aermacchi.

Burlando Giovanni su Aermacchi.

Mele L. su Aermacchi.

Orsenigo Angelo su Bultaco.

Consalvi Giuseppe su Villa.

Ascari Dante su Mondial.

Giovanardi Carlo su Bultaco.

Dennehoy Terry su Honda.

Villa Francesco su Montesa.

Tifosi di Renzo Pasolini, spesso ed anche su spalti improvvisati pur di vedere il loro idolo correre.

Nella classe 250 cc a dominare fu il nostro Pasolini con una Benelli seguito da altri due italiani, Bergamonti e Visenzi.

Le due moto giapponesi con Read su Honda e Bryans su Yamaha non brillarono, pare per via di una errata messa a punto.

Derek Woodman su una M.Z. da 250 Cc nel 1966.

Il Circuito di Riccione, Classe 250 cc.

22 il numero di giri previsto, i partenti 16 ed i ritirati furono Consalvi su Aermacchi – Gallina  Parlotti e Miele G. su Ducati.

Pasolini Renzo su Benelli.

Bergamonti Angelo su Aermacchi.

Visenzi Giuseppe su Yamaha.

Milani Giuseppe su Aermacchi.

Marchesani G. Emilio su Aermacchi.

Zubani Gianpiero su Bultaco.

Buffarelli G.F. su Aermacchi.

Orsenigo Angelo su Bultaco.

Spinello Luciano su Bultaco.

Fatichi S. su Aermacchi.

Read Phil su Yamaha.

Berti S. su Bultaco.

Ans George Ansccheidt su Suzuki n. 43 e Angel Nieto su Derby, eravamo nel 1967 sulla linea di partenza della Classe 125 Cc.

Ma eccoci alla 350 cc, classe dove il duello fra due campionissimi spinse molto del pubblico a confluire quel giorno sul circuito cittadino romagnolo, a duellare erano Agostini e Pasolini, con il secondo vincere sul pilota bergamasco, con Spaggiari e Vittorio Brambilla a seguire, una gara dominata da piloti e moto italiani.

Tarquinio Provini nel 1966 con una Moto Benelli da 500 Cc. quattro cilindri.

 

Il Circuito di Riccione, Classe 350 cc.

Pasolini Renzo su Benelli.

In piedi Massimo Pasolini (ex pilota) in fianco alla moto del figlio Renzo con l’84, col 31 Mik Hailwood e Gilberto MIlani con il 52.

Giacomo Agostini su M.V. Agusta.

Spaggiari Bruno su Ducati.

Brambilla Vittorio su Aermacchi.

Milani Gilberto su Aermacchi.

Ringhini Franco su Aermacchi.

Gallina Roberto su Ducati.

Fabris Gabriele su Aermacchi.

Pitolli Lucio su Aermacchi.

Larquier Eraldo su Aermacchi.

Paolucci Emilio su Aermacchi.

Partiti 12 su un numero di giri previsto di 25 ed fra i ritirati il solo Domeniconi su Aermacchi.

Ed eccoci così arrivati alla classe regina, dove Ago (campione del mondo) dominò e nonostante avesse fra i principali avversari Hailwood.

Billi Ivy mentre cercava le migliori candele da montare sulla sua moto, sia piloti che meccanici molto spesso.

Il Circuito di Riccione, Classe 500 cc. 30 marzo 1969.

Una foto fatta quando Alberto Pagani era ancora in testa alla gara sulla sua Linto.

Numero di giri 25, partenti 14 i ritirati Bergamonti su Paton – Domeniconi su Norton – Pagani su Linto – Mandolini su Moto Guzzi.

Agostini Giacomo su M.V. Agusta.

Mike Hailwood durante le prove della Classe 250 Cc, infreddolito su quelle sei cilindri nel 1967.

Hailwood Mike su Honda.

Bertarelli Silvano su Paton.

Campanelli Paolo su Seeley.

Trabalzini Franco su Norton.

Tondo Gino su Moto Gilera.

Patrignani Roberto su Aermacchi.

Perrone Giovanni su Matchless.

Maugliani Emanuele su Norton.

Miele Guido su Moto Gilera.

Si partiva, la classe 500 Cc con fra i partecipanti Agostini Provini Mandolini e Venturi, eravamo nel 1966.

Ed arriviamo al penultimo anno in cui lì si corse, la data il 30 marzo del 1970 e per due giorni, con tre categorie juniores la domenica e il lunedì successivo con le tre seniores.

Cosa resasi necessaria visto l’elevato numero di partecipanti nelle categorie Juniores, con 140 fra piloti e loro moto, che si ridussero consistentemente dopo le ovvie e necessarie prove eliminatorie.

Bill Ivy sulla n. 20 e Derek Minter, la line di partenza della Classe 350 Cc del 1967.

Classe 125 cc 30 marzo 1970.

La Aermacchi condatta dall’Armagi sembrò aver vita sin troppo facile nel giungere prima al traguardo, con in evidenza un Però che seppe risalire la classifica dopo una partenza non felicissima ed arrivando secondo dopo (appunto) una rimonta che stupì il pubblico sulle strade e spalti, alcuni dei quali (diremmo) improvvisati.

Luigi Taveri e Derek Woodman nel 1967.

Torelli e la sua Morini Settebello dominarono invece la classe 175 cc, seguito da Morellini, Proni e Battilani.

Novello Cicioni partì come un razzo nella classe 250 cc con le sue velleità di vittoria interrotte per via di un tamponamento durante il primo giro ad opera del Tarlazzi (ritiratosi), vinse Cocchi, secondo Neri, Brettoni Terzo.

Il lunedì un foltissimo numero di tifosi arrivò, facendolo nonostante sapessero che i biglietti fossero finiti da tempo visto che quel giorno era previsto il duello clou, quello che vedeva ancora una volta Agostini e Pasolini protagonisti assoluti.

Il nuovo regolamento della Classe 250 CC aveva da poco stabilito che le moto partecipanti potessero avere max due cilindri, con una consistente parte del pubblico e della stampa specializzata storcere il naso visti l’allontanamento di quelle moto plurifrazionate che avevano entusiasmato gli anni precedenti.

Non rinunciarono per fortuna ne alcuni piloti ne certe case straniere a correre, quell’anno ci si ricorderà di Herrero su una Ossa che partì alla grande, ma che dopo un primo lungo fatto ad una curva ed un secondo nonostante si rimise sul circuito non riuscì a vincere.

Peccato che seppe rimontare velocemente riportandosi nelle prime posizioni, ma accadde che fece un altro dritto e ripartito una seconda volta e lottato strenuamente conquistò un lusinghiero e meritato secondo posto.

Primo arrivò Carruthers un pilota Australiano, che dopo una grande rimonta tagliò per primo la linea del traguardo, con il nostro Parlotti dopo la rottura di un pistone che si ritirò.

Il Circuito di Riccione 30 marzo del 1970 classe 250 cc.

25 i giri, 22 i partenti, i ritirati Orsenigo e Bergamonti su Aermacchi – Ascari e Villa W. su moto Villa – Mandolini su Moto Montesa – Parlotti e Ribuffo su Ducati – Grassetti su Yamaha.

Carruthers Kel su Yamaha.

Herrero Santiago su Ossa.

Anelli Luigi su Yamaha.

Gallina Roberto su Aermacchi.

Marchesani G. Emilio su Aermacchi.

Consalvi Giuseppe su Moto Villa.

Marcaccini Tullio su Aermacchi.

Gould Rodney su Yamaha.

Marsovszsky Gyula su Yamaha.

Zubani Giampiero su Moto Bultaco.

Buffarello Giovanni su Aermacchi.

Stastny Frantisek su Jawa.

Necchi Mario su Mondial.

Il Circuito di Riccione, la gara della 350 con Pasolini prendere da subito il comando.

E proseguendo nei giri successivi arrivando primo al traguardo, secondo non vicinissimo Agostini a tredici secondi.

Pasolini Renzo Moto Benelli.

Agostini Giacomo M.V. Agusta.

Grassetti Silvio su Jawa.

Carruthers Kel su Yamaha.

Angelo Bergamonti su Aermacchi.

Mandracci Guido su Yamaha.

Marcaccini Tullio su Aermacchi.

Zanetti A. su Drixton Aermacchi.

Stastny Frantisek su Jawa.

Claudio Soli su Aermacchi.

28 i giri e 15 i partenti, i ritirati Gould su Yamaha- Denney, Pitolli, Marchesani e Gallina su Aermacchi.

Quel folto pubblico arrivato per vedere duellare i due campioni, con una parte della tifoseria 😉 nettamente dalla parte di Pasolini.

 

La classe regina, la 500 cc quella che era considerata da tutti la gara più importante, la più attesa.

Con un duello già annunciato, peccato però che dopo soli cinque giri il Pasolini dovette ritirarsi vista la rottura del cambio sulla sua moto.

Come lui furono in tanti altri piloti a doversi fermare, tutti per noie meccaniche rendendo ancora più „““semplice““ per il campionissimo Agostini arrivare per primo al traguardo.

Il Circuito di Riccione, Classe 500 cc 30 marzo 1970 Circuito di Riccione.

Agostini Giacomo su M.V. Agusta.

Campanelli Paolo su Kawasaki.

Mandolini Giuseppe su Moto Guzzi.

Bertarelli Silvano su Kawasaki.

Zubani Giampiero su Kawasaki.

Dennhey Terry su Honda.

Perrone Giovanni su Matchless.

Domeniconi Gianfranco su Norton.

Maugliani Emanuele su Norton.

Giri 28 e partenti 19, i ritirati Spaggiari su Ducati- Dodds, Turner, Marsovzky, Martinel e Pagani su Linto- Trabalzini su Paton- Simmonds su Kawasaki -Pasolini su Moto Benelli- Gallina su Aermacchi.

Giacomo Agostini premiato dal Moto – Club Celeste Berardi.

Il Circuito di Riccione, 4 aprile 1971 l’ultima volta su quel percorso. 

Una gara cominciata non benissimo, con una scelta fatta solo dopo aver verificata l’impossibilità di correre sul circuito di Marina di Classe viste le gare lì  tutte annullate.

Fra gli organizzatori un generoso e volitivo Amedeo Ronchi ( Presidente del Moto – Club) che per evitare polemiche e cercare di lenire il più possibile le difficoltà si fece carico di ospitare i piloti arrivati da più lontano a sue spese.

Ma il clima non fu affatto clemente, quel continuo diluviare che aveva impedito di svolgere la gara altrove iniziò a colpire anche il circuito rivierasco, I pochi (10-15.000) tifosi; e quasi tutti sul lungomare; erano infreddoliti e pensierosi sapendo che molto probabilmente fossero arrivati invano.

Ma sia gli organizzatori che i piloti decisero di correre, iniziò la classe 50 CC, con Buscherini partire benissimo, subito dietro Ieva e Parlotti, con il pilota triestino doversi ritirare per noie meccaniche seguito poco dopo dal forlivese.

Marcello Alpini si trovò così davanti a tutti tallonato da Morbidelli, ma visto l’ardore dimostrato dal secondo nel cercare di superare chi lo precedeva qualche giro dopo caddero, ritirandosi purtroppo tutti e due.

Solo Ieva riprese la corsa vincendola, secondo Giuliano Ermanno, terzo mancini Guido.

Il Circuito di Riccione 4 aprile 1971 classe 50 cc.

19 i giri.

Ieva Alberto su Morbidelli.

Giuliano Ermanno su Malanca.

Mancini Guido su Tomos.

Dellamarre su Derby.

Perotti Eugenio su Guazzoni.

Ribuffo Gianni su Franco Morini.

Rinaudo Luigi su Tomos.

Cannizzaro Michele su Guazzoni.

Seguì la classe 125 cc.

Ancora una volta con il Buscherini miglior partente, pochi giri dopo veniva superato da Villa Walter e il Parlotti (poi ritiratosi), con un Simmonds (ex Campione del Mondo) che con la Sua Kawasaki si pose alla testa della competizione.

Una gara che vide troppi piloti cadere su un asfalto che dopo quello scrosciare d’acqua era diventato „vetroso“ e poco percorribile.

Una gara che vide il diciannovesimo come peggior giro visto l’alto numero dei piloti scivolati, fra questo anche Simmonds che stava conducendo la gara con un Tondo che preso il comando si vide lui stesso costretto a ritirarsi dopo una scivolata.

Vinse Dieter Braun Campione del Mondo in carica della Classe 125 cc, seguito dai Villa e Buscherini.

22 i giri.

Braun Dieter su Suzuki.

Villa Walter su Moto Villa.

Buscherini Otello su Moto Villa.

Pileri Paolo su Moto Aermacchi.

Mancini Guido su Aermacchi.

Alpini Marcello su Aermacchi.

Ribuffo Gianni su Moto Villa.

Consalvi Giuseppe su Aermacchi.

Gallina Claudio su Aermacchi.

Gualtieri Antonio su Aermacchi.

Giovanardi Claudio su Aermacchi.

 

Il Circuito di Riccione, continuava a piovere che Dio la mandava anche durante la 250 cc.

Pasolini partì piuttosto bene mantenendo la testa della gara sino a quando andò dritto pochi giri dopo, al sesto giro e perdendo molte posizioni.

Torelli si trovò davanti a tutti ma finì per cadere e doversi ritirare non riuscendo a riprendere la gara, Parlotti a lungo posizionatosi al secondo posto ancora una volta (quello sfortunatissimo pilota) dovette ritirarsi visti i problemi occorsi alla sua moto.

Read vinse seguito da un combattivo Pasolini che dopo una furiosa rimonta riuscì ad arrivargli di poco alle spalle, terzo Mandracci.

Circuito di Riccione Classe 250 cc 04 aprile del 1971.

Read Phil su Yamaha.

Pasolini Renzo su Aermacchi.

Mandracci Guido su Yamaha.

Tarlazzi Renato su Ducati.

Giansanti Fosco su Yamaha.

Isnardi Pierpaolo su Yamaha.

Pileri Paolo su Aermacchi.

Marchesani G. Emilio su Aermacchi.

Il Circuito di Riccione, la 350 cc ed ancora una volta una gara sotto una pioggia molto insistente.

Fra le moto una nuovissima M.V. Agusta sei cilindri condotta dal Bergamonti che nelle prove aveva date grandi speranze, ma visto il tempo e l’essere poco sicuri nell’impiegare una moto con un motore poco testato, il giorno della gara sia il Bergamonti che Agostini preferirono correre con le „“vecchie““ tre cilindri.

Bergamonti Angerlo durante proprio quelle prove in cui guidò la M.V. Agusta 350 Cc sie cilindri non utilizzata in gara.

Bergamonti aveva quasi sempre condotto moto meno prestazionali ed affidabili rispetto a quella stessa moto guidata dall’Agostini, per lui sembrava essere arrivata l’occasione della vita e quel giorno per festeggiare quel successo arrivarono anche la moglie e la figlia insieme a Suo padre per stargli vicino e vederlo correre, seguiti da alcuni amici e tifosi con loro sul pullman del Moto  – Club.

Riccione era il 04 aprile del 1971 con da sinistra col numero 1 Giacomo Agostini e Angelo Bergamonti col 6, la Classe 350 Cc sotto una pioggia molto insistente.

Ma non sapendo che quello fosse l’ultimo giorno che avrebbero visto il loro caro.

Iniziò la gara con un Agostini che si pose subito al comando, subito dietro Read e Marcaccini con il Bergamonti ad inseguire.

La seconda guida del team M.V. Agusta risalì la china portandosi al secondo posto, subito dietro Agostini e l’aver fatto il giro più veloce.

Il Circuito di Riccione con Angelo Bergamonti impegnato su quel rettilineo, poco prima di cadere in quell’incidente e perdere la Sua vita.

Al settimo giro e sotto un diluvio continuava a spingere la sua moto ad alta velocità, sul rettifilo prima della staccata di Piazzale Roma (poco prima del traguardo) perse il controllo della moto cadendo rovinosamente, con la moto sdraiata percorrere molti metri e lui purtroppo rimastoci agganciato.

Ad un certo punto riuscì a lasciare la moto finendo scaraventato contro un marciapiede, le sue condizioni sembrarono sin da subito gravissime.

Nel mentre la gara proseguì con Agostini al comando seguito da Read e Mandracci, con una classifica che così si concluse.

Venne trasportato nell’ospedale più vicino quello di Riccione, ma viste le condizione gravissime trasferito in quello di Bologna dove alle 23.45 spirò, il sig. Ronci Bruno Direttore di gara decise che la gara delle 500 non andasse fatta dopo lo spaventoso incidente occorso al grande pilota deceduto nella tarda serata.

Dalla copertina, Angelo Bergamonti il 04 aprile del 1971 alla partenza della sua ultima gara.

Bergamonti Angelo.

Nato a Gussola (CREMONA) il 18 marzo del 1939.

Iniziò a correre fra i piloti privati per poi diventare ufficiale con la Moto Morini, l’Aermacchi e la Paton.

Vinse due titoli di Campione Italiano della Montagna nella classe 175 con una Moto Morini (1965 e 66).

Campione Italiano classe Juniores 175 cc 1965.

Nel 1967 Campione Italiano fra i Seniores alla guida di Moto Morini 250 cc e Paton 500 cc.

Nel 1970 con una Aermacchi Aletta 125 cc. ancora una volta Campione Italiano.

Con alcuni significativi piazzamenti fatti in diverse competizioni, dimostrandosi sempre un pilota capace e molto combattivo.

In seguito la Mototemporada venne sospesa, visto anche l’intervento della Magistratura che incolpò gli organizzatori accusandoli che quel circuito fosse troppo pericoloso e non si dovesse più corrervi.

Scrivendo quanto hai letto credimi mi sono molto emozionato.

Ho pensato ai sacrifici a quel correre in condizioni che oggi sembrerebbero assurde, ho voluto ricordare quei piloti su quel circuito tanto particolare, spettacolare, ma troppo pericoloso, confidando possa anche tu esserne rimasto colpito, sia stato chiaro ed evidente cosa fossero le gare in quegli anni.

Mototemporada Romagnola.