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Bitter Automobile GMBH & Co.

Bitter.

Bitter Automobile GMBH & Co. KG – Berliner Strasse n° 57 – 5830 Schwelm – Repubblica Federale Tedesca – anno di fondazione 1973.

Oggi vedremo alcuni modelli prodotti dalla piccola casa tedesca e disponibili in varie versioni, con quelle cabriolet che personalmente preferisco, la storia di questo piccolo produttore teutonico ci racconta che nonostante la fabbrica avesse chiuso i battenti da tempo, nel 2007 Erich Bitter decise di provare a rilanciarla.

 

Con il modello Vero presentandolo al Motor Show di Essen.

Le due versioni potevano montare motori diversi.

Si affidò a tre concessionari nel 2008, due in Germania ed uno nella Repubblica Ceca, ma purtroppo gli iniziali entusiasmi furono sedati subito visti i soli dieci esemplari prodotti, cosa che portò all’ennesima chiusura nel 2009.

Nel 2008 la Opel affidò a Erich Bitter il compito di migliorare l‘Insigna, i dirigenti della casa tedesca vollero proporne una versione più ricca ed esteticamente „rivista“, da quello che per loro era da sempre un tecnico capace, la “Insigna by Bitter” fu presentata nel 2010, con modifiche sia esterne che interne, esperienza poi traslata anche sulle Mokka (2016) e le Adam (2014).

Qualche cenno storico sulla Bitter.  

Erich Bitter a 16 anni decise di lasciare la scuola ed andare a lavorare nel negozio specializzato in riparazioni e vendita cicli dei genitori e con qualche discreto risultato da corridore, tanto che a 20 anni divenne un professionista e sino ai 24, quei quattro anni in cui corse iniziò ad instaurare importanti rapporti con alcune aziende, su tutte la NSU e con una loro auto iniziò a correre come pilota subito dopo aver lasciato il ciclismo, (preciso che la NSU producesse sia bici che auto in quello stesso periodo).

Bitter, dal 1958 al 1969 come pilota di auto.

 Corse anche con delle Porsche, Ferrari e Mercedes per citarne le più importanti seppur sempre in team privati, sino a quando la Abarth non gli affidò una sua vettura ufficiale.

Nel 1962 decise di mettersi in proprio fondando la Rally Bitter, specializzandosi nella produzione e commercializzazione di kit ed accessori, arrivando al 1968 quando la Opel gli affidò una speciale versione della Record con un motore che sviluppava 150 cavalli.

Si ritirò nel 1969 come pilota, ma tutti quei rapporti ed incontri precedenti convinsero la Abarth a nominarlo importatore ufficiale del marchio per la Germania, subito seguito dalla Intermeccanica, fu quest’ultima a creargli non pochi problemi viste le troppe lamentele di quei troppi clienti decisamente insoddisfatti, finì quasi sul lastrico mentre provava a porvi rimedio.

Per lui le Intermeccanica erano auto esteticamente ben fatte, peccato che tutti quegli errori e problemi sulle meccaniche le resero invendibili, ma in tutti quei problemi lui intravvide un potenziale, convinto che il mercato si di nicchia di quelle auto aveva un potenziale consistente, una auto esteticamente ben fatta bastava montargli un motore potente ed affidabile.

Ma quale motore aveva simili caratteristiche, quale casa poteva garantirgli prezzi accettabili sia sui nuovi propulsori che per le parti di ricambio, si ricordò della Opel, dei come una di quelle che guidò „spingesse“ senza avere chissà che ste gran problemi.

Un suo motto: Voglio un’auto che sia si bella e veloce, ma voglio salirci e poter partire.

Iniziò così nel 1971 con il fondare la nuova azienda a Schwelm (la sua città natale), iniziando subito ad utilizzare sia i motori che i telai della casa tedesca che poi aveva la sede vicinissima, cosa non da poco diremmo.

 

I modelli di oggi furono prodotti dal 1971 al 1986, con 488 le SC vendute complessivamente.  

La Bitter SC coupè disponibile con due motorizzazioni.

 1979 – SC 3.0 Coupè, in lamiera d’acciaio, due le porte e cinque i posti, scocca portante in lamiera d’acciaio.

MOTORE di provenienza OPEL montato sull‘anteriore e longitudinalmente, sei cilindri in linea.

Alesaggio e corsa 95 X 69,80.

Cilindrata effettiva 2968 cc.

Rapporto di compressione 9,4 : 1.

Potenza massima 180 cavalli a 5800 giri.

Monoblocco in ghisa e testa in lega leggera.

Un asse a camme in testa con bilancieri.

Due le valvole per cilindro in testa.

Iniezione elettronica.

TRASMISSIONE.

Posteriore la trazione.

FRIZIONE.

Monodisco con comando meccanico.

CAMBIO.

A cinque rapporti meccanico.

PNEUMATICI.

215/60 VR 15 davanti e 235/60 VR15 dietro.

SOSPENSIONI.

Davanti a ruote indipendenti, bracci longitudinali e bielle trasversali, molle elicoidali.

Dietro a ruote indipendenti, bielle trasversali e molle elicoidali.

Barra stabilizzatrice sia davanti che dietro e di serie.

FRENI.

A disco autoventilanti davanti, dietro a disco.

DIMENSIONALMENTE.

Lunga 4,910 mt – passo 2,683 – larga 1,820 – alta 1,350 con la minima da terra 14 cm.

PESO.

1560 i chilogrammi della vettura a vuoto.

PRESTAZIONI.

215 km/H in quinta marcia e 9,6 per lo 0/100.

Bitter SC coupè 3.9 1986.

Aveva le stesse caratteristiche estetiche e di alcune parti meccaniche del modello precedente la 3.0 litri, differiva nell’avere un motore più potente-

Con una cilindrata effettiva di 3848 cc, il rapporto di compressione di 90,50 : 1, 210 cavalli a 5100 la potenza massima, 230 km/h, 7,6 secondi lo 0/100.

 

Dalla versione coupè derivarono quella cabriolet, con a listino due versioni e la 3.9 con la trazione integrale inseribile.

Bitter SC 3.0 Cabriolet.

Meccanicamente era identica alla coupè pari cilindrata, differiva per un’altezza di 1330 mm ed un peso a secco di 1650 chilogrammi.

Bitter SC 3.9 Cabriolet 1985.

Derivata anche lei dalla versione coupè pari periodo, ma come ho scritto poco sopra era dotata di una trazione integrale inseribile con comando meccanico, cun peso a secco di 1540 chilogrammi, 220 km/h come velocità massima, 10,3 i secondi per lo 0/100.

1987 – Bitter SC 3.9 Berlina.

Berlina a tre volumi in acciaio, quattro porte e cinque posti, con scocca portante in lamiera d’acciaio.

MOTORE Opel montato anteriormente longitudinalmente, sei cilindri in linea.

Alesaggio e corsa 95,00 X 90,50 mm.

Cilindrata effettiva 3848 cc.

Rapporti di compressione 9,5 : 1.

Potenza massima 210 cavalli a 5100 giri.

Monoblocco in ghisa e testa in lega leggera.

Due valvole per cilindro.

Distribuzione ad un asse a camme in testa con bilancieri.

Lubrificazione forzata con radiatore per l’olio.

Raffreddamento ad acqua.

TRASMISSIONE.

Trazione posteriore.

FRIZIONE.

Monodisco con comando meccanico.

CAMBIO.

Meccanico a cinque rapporti e tutti sincronizzati.

Differenziale autobloccante negli optional.

SOSPENSIONI.

Davanti a ruote indipendenti, con bracci longitudinali e bielle trasversali, molle elicoidali.

Dietro sempre a ruote indipendenti, biella trasversale e molle elicoidali.

Sia anteriormente che posteriormente dotata di barra stabilizzatrice (di serie).

FRENI.

Anteriori a disco autoventilanti e posteriori a disco, con servofreno.

DIMENSIONALMENTE.

Lunga 4,910 mt – passo 2,683 – larga 1,820 – alta 1,350 con minima da terra 14 cm.

PESO.

Chilogrammi 1540 a secco.

PRESTAZIONI.

230 km/h la velocità massima, 7,6 per raggiungere i 100 km/h.

Piccole case tedesche.