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Bertone Shake – dune buggy “nostrane”

Bertone Shake.

Vista per la prima al Salone dell’auto di Parigi nel 1970.

Dove riscosse un certo successo da parte del pubblico e specie quello più giovane, cosa che convinse Bertone a realizzarne un secondo esemplare (pare utilizzato nei crash test), ma se per lor quell’auto sembrò dover essere subito archiviata incuriosì invece un’altra casa e sempre francese, la MATRA ne realizzò altri due modificandone il telaio ed in parte la carrozzeria, per renderla più sicura ed in linea con le normative del periodo, qui sotto un video su un esemplare MATRA ritrovato e restaurato.

Bertone Shake In un vistoso arancione la carrozzeria.

Che altro non era se non una vasca in fibra di vetro, dotata di un parabrezza pieghevole, l’abitacolo piuttosto essenziale e se non fosse stato per quei due bellissimi sedili lo potremmo tranquillamente definire spartano.

Mi piacciono tantissimo, intuendoli molto pratici dopo aver guidato l’auto su una spiaggia.

Una vettura “particolare” pensata dalla Carrozzeria Bertone.

E molto probabilmente per “seguire quell’onda” che arrivava dagli USA, dove questo tipo di mezzi si affermò grazie alle vetture realizzate da Bruce Meyers già dal 1964, un tipo di vetture che in Europa stava cominciavano ad essere richiesta e conseguentemente ad affermarsi.

Viste le esperienze avute con la (bellissima) Runabout, che rispetto a questa dune buggy venne presa come base per poi realizzare la Fiat x1/9, questo fu un prototipo molto più “estremo” e molto più legato a “mode del momento”, molto più “istintivo” e lo credo fermamente.

Bertone Shake, in casa era già disponibile il telaio ed il motore della SIMCA 1200 S coupé.

Bertone convinse  il grande Marcello Gandini a cimentarsi su un nuovo veicolo, un’auto completamente diversa rispetto a quelle che avevano sino ad allora pensate e poi proposte, convinti magari che utilizzando solo ed esclusivamente parti provenienti da una “”loro”” vettura in un futuro molto prossimo potesse permettergli di diventarne gli unici realizzatori.

Dimensionalmente:

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Mi è quasi subito tornato in mente un certo film 😉 .

Bene, cosa altro scrivere sul Bertone Shake.

Che chi mi ha preceduto nello scrivere insistesse molto sul quanto fosse piaciuto e specie ai visitatori più giovani di quel salone, che la Carrozzeria Bertone oltre a presentarla al Salone dell’auto di Parigi la portò anche al Salone di Torino nel suo stand, che avesse un certo potenziale, che viste le caratteristiche e la disponibilità di parti ed esperienze pregresse potesse tranquillamente entrare in produzione, se e quanto nei numeri fosse concretamente fattibile, se e tanti altri se.

Con alla fine l’ennesimo, un altro, uno dei troppi prototipi completi e funzionanti finiti lì, ma sempre finiti col rimanere unico esemplare, si di questa ne realizzarono nel complesso quattro esemplari, due direttamente dalla Carrozzeria Bertone e due presi dalla Matra ed “adattati”, ma alla fine resta un numero inconsistente, resta che ad oggi pare ne sia sopravvissuto uno solo Bertone e sia entrato nel mega lotto di un’asta dopo il fallimento della celeberrima Carrozzeria, peraltro pare con un prezzo di partenza che oserei definire ridicolo.

12.000 la stima che possiamo trovare sul sito o direttamente sulla rivista RUOTECLASSICHE (qui il LINK).

Un tipo di auto come questo, proposto da un’azienda italiana con quelle sue caratteristiche tecniche ed estetiche poteva funzionare, si lo so l’ho scritto tante; troppe volte; ma cosa potrei mai io scrivere da appassionato e specie di un Bertone e un Gandini, cosa potrei mai pensare considerando anche un periodo che vorrei definire perfetto per un simile tipo di auto, cosa potrei mai scrivere se non terminare con un ulteriore accidenti si è persa un’altra occasione, l’ennesima.

dune buggy “nostrane”.