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Michelotti Giovanni storia del car design.

Michelotti Giovanni.

Nasceva a Torino nel 1921.

Uno dei migliori designer della nostra storia motoristica e quel suo essere stato assunto a soli 16 anni dagli Stabilimenti Farina credo non ci possa far dubitare, fu un’esperienza lavorativa ed umana che gli permise di crescere ed imparare un mestiere nel migliore dei modi e forse più velocemente rispetto ad altri, ci rimase sino al 1949 quando diventò un libero professionista, ricevendo quasi subito importanti committenze da: Vignale, Balbo, Bertone, Ghia e Alemanno, diventati poi abituali clienti negli anni successivi.

Michelotti 1955.

Anno in cui apriva un suo ufficio in Corso Francia ed affitta una officina in Via Lavenna, continuando a collaborare (1949-1956) con la Ferrari per la realizzazione di carrozzerie per le vetture da competizione.

Michelotti 1960.

Iniziava la costruzione completa di vetture, risultato raggiunto dopo aver collaborato anche con diverse case automobilistiche straniere, per la Triumph ricorderemo:

Una sua reinterpretazione su Triumph TR5 risalente al 1968.

Con la BMW.

Michelotti e le case giapponesi.

La skyline Sport per la Fuji (oggi Toyota) nel 1960, la versione berlina e coupè della Contessa per la Hino nel 1961.

Fra le Sue auto Italiane considerando lo stesso periodo ricorderemo:

1955 la Demon Rouge su base Fiat 8V.

1958 Lancia Aurelia 2500 GT elaborata da Nardi, la Raggio Azzurro.

1960 Silver Ray su telaio Nardi con meccanica Plymouth e la bellissima Alfa Romeo Goccia su meccanica della Giulietta.

Nel suo periodo più prolifico si occupò anche di autocarri, scooter, yacht ed addirittura elettrodomestici, facile scrivere che fosse davvero molto versatile oltrechè capace quindi.

Michelotti 1960.

Dopo quelle Silver Ray e Alfa Romeo Goccia decise di diventare costruttore ed ecco così arrivare la sua prima vettura, una OSCA 1600 Coupè dal tetto a pagoda, con le luci di direzione posizionate sul parafango anteriore e il suo spigolo, delle luci di stop supplementari montate lateralmente, la presentò a due Saloni; quello di Parigi e di Torino ma non riscuotendo però il successo sperato viste le critiche ricevute dalla stampa specializzata; per un eccessivo ardire su certe scelte stilistiche le cronache di allora vogliono raccontarci.

Michelotti 1962.

Come se nulla fosse accaduto e senza farsi prendere dallo sconforto in quell’anno decise di trasferirsi in un nuovo stabilimento, più grande rispetto al precedente e da lì iniziò a pensare ad una o più auto da presentare ai saloni dell’anno successivo, arrivava a quello di Ginevra e con un suo stand, vi presentava una coupè commissionatagli da un suo cliente francese realizzata su telaio Jaguar D da competizione.

La elegante coupè su organi meccanici della Jaguar D (1963).

Michelotti 1964.

Ed un altro trasferimento e fuori da Torino, a Borgaro dove costruiva su meccanica Fiat 2300 la Tigullio ed una Triumph 1600 GT a due posti in versione coupè, seguì un one off su base Fiat 2300 S, una Ferrari 375 con Hardtop (1966).

Michelotti 1967.

MM 4700 GT dotata della stessa meccanica della Ford Mustang, seguita da una delle mie preferite la Daf Kini spiaggina, trasferendosi per l’ennesima volta ed a Orbassanoarrivarono in sequenza due Daf la Shelette (altra che mi piace molto ed abbiamo già vista qui) e il coupè 55 Delta con carrozzeria a cuneo, la TR5 Triumph (abbiamo già vista la foto poco sopra) ed il coupè Fiat 850 (1968).

1969 e 1970 due coupè su Fiat 125.

La laser.

1971 la Matra Laser con porte ad ali di gabbiano.

Pulsar su meccanica della Fiat 128.

1972 nella sua Carrozzeria ad Orbassano realizzava una BMW con turbocompressore ma disegnata da Paul Bracq, insieme alla Coupè 128 Pulsar che fu una delle prime auto dotate di paraurti retrattili rivestiti in gomma.

1974 Beta Mizar.

Michelotti e il Salone di Ginevra del 1974.

Con la Beta Mizar con quattro porte ad ala di gabbiano, la vettura da città LEM con propulsione elettrica, le ripresentò entrambe anche a Torino dove però vi aggiunse la Ferrari Nart Spider.

LEM la “vetturetta” da città con propulsore elettrico.

designer e storia motoristica.