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Ducati DU 4 – Marcello Ducati.

Ducati DU 4.

Tutto quanto ivi presente proviene dalla mia biblioteva personale salvo i consueti LINK per editare. 

Se come da mia prassi non sono solito utilizzare o cercare troppo sulla rete questa volta ci ho provato e non poco, con l’unico scopo di capire dove sia mai finita quella “piccola auto” se esiste ancora, ma non ci ho trovato nulla manco due righe, se non fosse per il caro amico Alessandro che mi ha girato questo LINK e lo ringrazio visto che è sempre così cortese. 

Erano tre fratelli.

Adriano, Bruno e Marcello con il padre Antonio aiutarli quando venne fondata il 04 luglio del 1926, con la denominazione Società Scientifica Brevetti Ducati, iniziarono con un condensatore il Manens prodotto in un laboratorio dalle ridotte dimensioni, con loro una segretaria e due operai.

A Borgo Panigale ci arrivarono dieci anni dopo in uno stabile che conteneva tutti i macchinari ed i 1.600 dipendenti, l’attività proseguì con ottimi risultati sino a quel bombardamento (12 ottobre del 1944) che la rase al suolo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Motore e trazione anteriori.

Ducati DU 4 1956.

Vent’anni dopo essere arrivati a Borgo Panigale e sempre successivamente al Cucciolo (1946) loro primo prodotto motociclistico un micromotore che veniva montato su telai di biciclette 

Il prototipo di una vettura leggera progettato dai Fratelli Ducati a Bologna e siglato DU 4, costruito a Milano ed ultimato nel 1958, per quello che poteva essere un tipo di “vetturetta” in grado di soddisfare molti potenziali clienti e specie di “cittadini”.

Ducati DU 4 Il motore cambio e differenziale, tutti uniti in un solo blocco dal peso complessivo di 48 chilogrammi.

Un piccolo quattro cilindri a V quattro tempi.

Previsto con due cilindrate da 250 e 350 CC.

Con rispettivamente uno 16 e l’altro 18 cavalli come potenza massima.

78 e 85 km/h le due velocità massime raggiungibili.

Distribuzione ad assi e camme in testa.

L’alimentazione con un carburatore a quattro corpi.

Cambio a quattro rapporti tutti sincronizzati più retromarcia.

Trazione anteriore.

Telaio in tubi d’acciaio con disposizione a crociera.

Sospensioni indipendenti sulle quattro ruote, a barre di torsione con ammortizzatori idraulici.

Il consumo soli soli tre litri ogni 100 chilometri. 

Carrozzeria tipo berlina con due portiere e quattro posti, due le porte, peso 216 chilogrammi per il telaio senza la carrozzeria, per la vettura completa 380 chilogrammi.

Marcello Ducati ripreso vicino a quell’unico esemplare della sua “vetturetta”.

La pensarono nel 1956, otto anni dopo (1948) aver ceduto la proprietà alle Partecipazioni Statali.

Ma quei tre fratelli erano dotati di una certa inventiva e volontà, Adriano emigrò negli Usa e diede un importante contributo per lo sviluppo dei motori al plasma utilizzati dalla NASA, con Marcello dedicarsi anima e corpo allo sviluppo di quella “vetturetta”, peccato che non ebbe seguito, peccato perchè sembrava davvero interessante e fattibile.

Marcello Ducati.