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De Sanctis – Officine Italiane.

De Sanctis – preparatori italiani.

Un’officina romana specializzatasi nella costruzione di monoposto per le Formula Junior, Formula 2 e 3, Formula 850 e Formula Ford.

Il Signor Gino si trasferiva da Manoppello (PESCARA) dove era nato nel 1912, aveva 25 anni.

Arrivò Roma dove iniziava con un’azienda di noleggio corriere, per poi con i risparmi raccolti negli anni iniziare a correre con le auto (1935) nella categoria turismo e partecipando a delle Mille Miglia, nel 1949 era alla guida di una Fiat 110B che condivise con Agostino Prosperi e diventando negli anni anche Campione Italiano della Montagna con auto da lui preparate.

A progettare le auto Gino De Sanctis e il figlio Lucio.

Lucio (nato nel 1935) era iscritto alla Facoltà di Ingegneria a ROMA e lì vinse il Campionato Universitario per auto (con lui c’era Umberto Agnelli), i sucessi prima da piloti e poi da preparatori li convinsero a partecipare alla Formula Junior.

La prima vettura una monoposto per la Formula Junior 750 cmc venne costruita nel 1958, peruna formula voluta dalla C.S.A.I. e dedicata a quei giovani piloti che volevano fare esperienza ma che avevano a disposizione budget più ridotti.

Riuscirono a disputare anche qualche gara fuori dal Lazio.

Cosa non facile per loro visto che di denari ce ne volevano non pochi, ma seppero scegliere degli ottimi piloti, fra questi Jonathan Williams che poco dopo fu chiamato dal Drake Enzo Ferrari ( come vedremo meglio qui poco sotto).

1959 auto per la FOrmula Junior guidata da Lippi sul circuito di Reggio, ricordabile anche per essere stata la prima monoposto italiana a montare il propulsore sul retro.

De Sanctis 1959 e la C.S.A.I.

Veniva creata la Formula Junior per vetture con motori non oltre i 1100 cc, l’officina romana costruì una monoposto dotandola di un motore Fiat 1100/103 elaborato, montato posteriormente come fu per tutte le vetture successive, con Lucio De Santis da 21enne guidare sia la 750 che la Junior, riuscendo ad ottenere buoni risultati visto che finì settimo sia nel 1958 che nel 59.

Successi che li misero in buona luce con alcuni altri piloti, la loro officina che era anche una piccola concessionaria FIAT diventava un punto di riferimento, ma la sede in Via Arno oramai “diventava sempre più stretta”, costringendoli a spostarsi in Via delle Cave di Pietralata dove qualche anno dopo vi rimase solo il Sor Gino e sino alla chiusura come vedremo.

De Sanctis e Armando Palanca.

Con l’Ingegner Palanca essere già stato protagonista qui su questo blog grazie all’aiuto del figlio il Sig. Alberto (qui nel LINK), lui insieme a Gianpaolo Dallara collaborarono con i De Santis nell’officina in via Arno.

Da citare e ricordare quella De Santics Fiat rossa con alla guida Geki Russo che vinse due Campionati Italani di fila in Formula Junior nel 1962 e 1963, continuarono le vittorie nel 1964 quando fu introdotta la Formula 3 sino ad un litro (vincendo la prima Formula 3 italiana Campionato).

1961 De Sanctis.

Iniziava a farsi sentire la concorrenza delle vetture inglesi con auto che montavano motori di origine BMC Mini o Ford Angli, specie nella Formula Junior così l’officina romana decise di abbandonare i motori Fiat sostituendoli con quelli Ford (fra i primi team italiani a farlo), propulsori che in partenza avevano una potenza massima di 95 cavalli a 8.000 giri riuscendo nel 1963 ad aumentarla sino ai 102-105 cavalli a 9.000 giri.

De Sanctis e il Trofeo Costruttori Italiani Vinto nel 1961 ripetendosi nel 1962 e 1963, con fra i piloti che ottenero i risultati migliori:

A. Maglione – R. Lippi – R. Pirocchi – M. Natili – G. Russo – O. Covoni nelle Formule Junior.

Nella Formula 3: G. Alberti – G. Russo – J. Williams.

Nella Formula 2 con C. Franchi.

Per la Formula 850 cc.  G. Picchi – M. Gallo – G. Belli.

Biagio Cammarone nel 1970 vinse il Campionato Italiano Formula Ford.

Mauro Tommasini nel Trofeo Italiano Formula 850 vinse il Campionato nel 1978 e fu il loro ultimo titolo.

1966 De Sanctis,

Quel Jonathan Williams (citato poco sopra) era diventato fra i piloti di punta nella Formula 3 ed oramai diventato un membro della famiglia, con l’auto dotata di un motore Ford Cosworth e cambio Colotti vinsero a:

1969 Formula FORD che montava seguendo i regolamenti allora in vigore il propulsore della Cortina 1600 cmc, auto costruita da Lucio De Sanctis.

Decisero di ritirarsi dalle competizioni dopo una serie di lutti che li scossero al punto da farli desistere nel continuare.

Romano Perdomi “il tigre”, Alfredo Tinazzo, Giuseppe Faranda con quest’ultimo che nelle prime verifiche dopo il mortale incidente (1960 – Modena) sembrava aver perso la vita a causa di freni difettosi, rivelatisi funzionanti dopo il test fatto da un commosso Gino de Santis che a tutta velocità e senza casco dimostrò essere l’auto perfettamente funzionante.

Credo non serva spercificare che quegli incidenti mortali li avessero scossi, loro con tutti i piloti che utilizzavano una loro vettura instauravano sempre anche un solido rapporto di amicizia, ed in taluni casi più profondo che in altri casi.

Monoposto di Formula FIAT 850 con il propulsore della Coupè.

Agli inizi degli anni ’70.

Gino De Sanctis tornò a fare esclusivamente il preparatore, con il figlio Lucio iniziare a costruire autonomamente delle monoposto per la Formula Ford (pochissime), con le due officine chiudere soli due anni dopo.

Il figlio Lucio si dedicò al giornalismo, diventando capo ufficio stampa ACI e morendo a ROMA all’età di 83 anni nel 2009, il Sor Gino dopo una breve malattia domenica 26 aprile nel 1981 al Policlinico di ROMA all’età di 72 anni, negli anni a seguire per non disperdere il ricordo di questi meritevoli protagonisti della nostra storia motoristica furono organizzati degli eventi a ricordo.

Una De Sanctis 1000 Sport, dotata di un motore FORD.

Eccoci alla fine.

Con una storia molto italiana, i cui protagonisti furono un padre ed un figlio spinti da una comune dedizione e passione, gli stessi che riuscirono ad intuire dove e con chi correre per ottenere i migliori risultati, ed io spero di essere riuscito a ricordarli come meritano.

Preparatori Italiani.