Lamborghini Miura Roadster.

Bertone per la prima volta al Salone di Bruxelles.

Con una vettura inedita, la versione a tetto aperto del capolavoro disegnato da Marcello Gandini.

Bertone apportò alcune modifiche estetiche rispetto alla versione coupé.

• Eliminando il padiglione.
• Il parabrezza con una maggiore inclinazione.
• Un roll-bar abbassato.
• Modificato l’alloggiamento del motore per esaltare la meccanica.
• Posteriormente l’auto fu alzata ed allargata.
• La parte terminale della carrozzeria veniva dotata di una nuova fanaleria e griglia ridisegnata.
• Piccole le modifiche per l’abitacolo.

Lamborghini Miura Roadster peacock il colore scelto.

Con Bertone, agli appassionati lì arrivati, precisare che l’auto fosse un esemplare unico e non ne era prevista una produzione in serie.

Ora su questa auto si è letto e scritto tanto, talvolta forse troppo, specie su chi l’avesse acquistata e trasformata in una vettura promozionale.

Lamborghini Miura Roadster, per quanto mi riguarda.

Continuerò a scrivere e soprattutto pensare che sia stato un errore madornale lasciarla una one off, non curandomi che stesse arrivando la Countach e che per il solo motivo che fosse una “strabiliante” novità ci si “dimenticò” di un’auto come la Miura, sempre più convinto che se l’avessero prodotta avremmo visto tutta un’altra storia, tutta un’altra storia, fu un errore madornale.

Supercar mitiche.