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Salone di Parigi – 55° edizione

Salone di Parigi – 55° edizione e dannatavintage

Tutto il materiale qui presente arriva dalla mia biblioteca personale, salvo (nel caso) i necessari LINK per editare, nulla è stato preso dalla rete e/o da altri siti, grazie e buona lettura. 

Molte le novità in un Salone dell’auto in cui arrivarono una serie di nuovi modelli e fra questi:

con i prezzi in Francia indicati in LirePeugeot 504 a 1.572.000 – Renault 6 a 959.000 e 8S a 1.063.000 – DAF 55 Break a 1.116.000 – VW 411 a 1.368.000 – Volvo 164 a 3.144.000 – SAAB 99 a 1.800.000 – BMW 2500 a 3.200.000 – Opel GT 1.9 a 2.028.000 – 

Alcuni “solamente” migliorati:

la Citroen ID a 1.830.000 – Honda N400 GTa 827.000 e la N600 GTa 936.000 – Triumph 2.5 PI a 2.220.000 con la GT6 MKII a 1.919.000, con quest’ultime le Alpine 1600 e la Porsche ad iniezione, eccecce.

Gianni Agnelli e il PDR francese Charles De Gaulle.

Prima dell’evento si incontravano Gianni Agnelli e Francois Michelin, con il Presidente della Repubblica Francese De Gaulle incontrare Gianni Agnelli allo stand della FIAT.

Previsto un accordo fra la Fiat e la Citroen, con molti fra stampa ed esperti essere convinti che potesse lasciare un segno profondo sul futuro del mercato automobilistico europeo, un’intesa che mirava a creare nuove difese contro l’invasione di capitale americano nelle industrie europee.

Due le correnti contrapposte in Francia con gli europeisti ed i nazionalisti controbattere animatamente. 

Un accordo del genere oltre a far discutere creò non poche tensioni, specie quando fu G. Agnelli ad impostarlo per poi proporlo a Francois Michelin (possessore del 56% delle quote azionarie di Citroen) finendo per essere considerato dai francesi troppo a favore dell’azienda italiana, seguirono una serie di ipotesi che sintetizzerò qui sotto mettendoci le più importanti ed evidenti.

Prima ipotesi:

Il governo francese poteva fare da tramite ed imporre un accordo fra Citroen, Renault e Peugeot per formare un grosso gruppo; industriale e nazionale; che una volta raggiunte certe dimensioni potesse risultare più forte rispetto alla Fiat.

Difficile da farsi visti i rapporti non sempre idilliaci fra Pierre Bercot della Citroen e Pierre Dreyfus della Renault.

Seconda Ipotesi:

Un accordo a due, con Citroen e Peugeot che avrebbero escluso la Renault che risultava essere a quanto pare la meno convinta e specie; appunto; nel suo dirigente. 

Terza ipotesi:

Puntare su un ridimensionamento dell’accordo proposto dalla Fiat e poter così rendere più forte il potere decisionale per le case costruttrici francesi, provando anche ad escludere il settore dei mezzi pesanti (la Berliet del Gruppo Citroen per i francesi).

Ma quest’ultima via sembrò subito la meno fattibile visto il veto/dictat posto dalla Fiat proprio sui mezzi pesanti.

Quarta ipotesi:

Provare a far concentrare la Fiat più su un eventuale nuovo gruppo Renault-Peugeot e non vedendolo più esclusivamente (o quasi) come un possibile rapporto Fiat-Citroen, cambiando anche il nome della marca francese ed utilizzandone uno all’uopo dopo l’eventuale accordo (forse la soluzione più simile a quella che vediamo oggi con il nome/sigla Stellantis). 

Quinta ipotesi:

Un si di De Gaulle all’accordo così come veniva presentato dalla Fiat, con l’intenzione di rendere più europea sia la politica che la produzione e conseguentemente meno nazionalista, ma la cosa sembrò subito cozzare con alcune delle decisioni prese dal governo francese sino a quei giorni.

La Volvo 164.

Salone di Parigi, non mancò un certo nazionalismo fra le auto protagoniste si videro alcune delle partecipanti alla 24 Ore di Le Mans, la Ford GT40 n° 9 che vinse la corsa, una delle 33 ed una Alpine Renault.

Fra i produttori giapponesi la Honda N400GT da 36 cavalli a 7500 giri e 120 km/h con la N600 e sempre proposta in versione GT identica alla MKI ma con freni a disco anteriori montati di serie e pneumatici radiali – esteticamente erano accomunate da un volante e la strumentazione sportivi e delle prese d’aria posteriori laterali.

Con un 1600 per renderla ancora più sportiva.

La Alpine toglieva dalla produzione la 1500, sostituendola con la 1600 che adottava il motore della Renault 1600 TS, modificato perché riuscisse a sviluppare 92 cavalli ed una velocità massima di 195 km/h.

Citroen DS il nuovo cruscotto.

Citroen.

Quando l’unica vera novità della casa francese fu la Meari, condivideva la stessa meccanica della Dyane 6 vista qui sopra, in plastica di tipo coloniale  la carrozzeria cosa che la rese subito evidentemente molto pratica e “sbarazzina”.

Per la ID 19 la potenza massima passava da 84 a 91 cavalli – la ID19 Super diventava ID20 Super con motore da 103 cavalli a doppio carburatore e 170 km/h – DS19 rinominata in DS20 con motore da 103 cavalli – la DS21 passava da 109 a 115 cavalli e 180 km/h – per le Break 20 e 21 con i motori da 103 e 115 cavalli e rispettivamente 160 e 170 km/h, il cambio meccanico o idraulico, a richiesta– la Dyane 6 con il nuovo motore da 33 cavalli e una velocità massima di 114 km/h – ridisegnati i cruscotti delle serie ID e DS resi più sicuri con i comandi incassati, lava cristalli elettrico ed antifurto di serie, fra gli optional l’appogiatesta e il lunotto posteriore riscaldato.

RENAULT 8 S.

Sviluppata sul telaio della R8 montando il motore da 1108 cmc con carburatore a doppio corpo ed una potenza di 48 cavalli e capace di raggiungere come velocità massima i 150 km/h, aumentata la carreggiata e modificate le sospensioni.

Pininfarina al Salone di Parigi.

L’auto presentata dalla Carrozzeria Ghia al Salone di Parigi.

Carrozzeria GHIA.

La Carrozzeria Torinese con una voluminosa berlina realizzata su telaio Checker, quattro porte e sette posti a disposizione, da 5354 cmc il suo motore, lunghezza 5500 mm, larga 1498 mm, alta 1570 mm, passo da 3260 mm, nello stand un cartello ne evidenziava il poterci salire senza dover curvare la schiena.

Heuliez su Simca.

Heuliez a Parigi.

Del carrozziere francese la coupè su meccanica della Simca 1501 che vediamo nella fotografia poco sopra, esposta con una “plein air” altra sua “reinterpretazione” di una Simca.

Meravigliosa la Carabo della Carrozzeria Bertone.

Carrozzeria Bertone e il 55° Salone di Parigi.

Con l’auto presentata da Marsonetto.

MARSONETTO.

Il Carrozziere Italo Francese di Lione portava una GT 2+2 dotata di un motore Renault 16TS, molto interessanti le soluzioni del telaio che insieme al motore le consentivano di raggiungere i 220 chilometri orari, veniva posta in vendita a 3.720.000 Lire circa con tutti i primissimi esemplari essere subito prenotati.

Chapron ci aveva già abituati a mostrare le sue “reintrerpretazioni” di alcune Citroen e in quel Salone arrivava con le DS21 pallas in versione coupè e cabriolet.

Nello stand della Carrozzeria Moretti.

Salone di Parigi.

MORETTI – con le Fiat essere ancora una volta prese come base, nella foto di oggi la GS 1600 una coupè realizzata su base Fiat 125, con un frontale che a molti ricordò quello della Dino Spider.

FRUA due i coupè visto nel suo stand, uno su meccanica BMW 2000 siglato GTI, l’altro su meccanica Chevrolet Camaro 327 CS.

Francis Lombardi con la Gran Prix 850.

Michelotti presentava la Sua Shelette.

Fissore 125 Station Wagon.

Carrozzeria Vignale Matra 530, la Gamine, 125 Coupè e Samantha.

Savio – Jungla 600 e Albarella 500.

KARMANN.

Ospitava nel suo stand una Javelin, vettura nata dopo l’accordo fra il carrozziere teutonico e l’American Motors Company per il suo montaggio in Germania.

SAAB la casa svedese produttrice di aerei presentava la 99 al Salone di Parigi.

Una due porte con il vano posteriore diventare un ampio vano di carico una volta abbassati i sedili posteriori, particolare (nelle foto) l’apertura del cofano motore anteriore, con un CX di 0,37 risultato ottenuto dopo due anni di intensa ricerca fatta presso il suo reparto tecnico, ottenuto grazie ad una accuratissima profilatura del parabrezza e il suo raccordo con il cofano, unito alla nuova forma della coda posteriore.

55° edizione.