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Avanzo Maria Antonietta Piloti Italiani nel mito.

Avanzo Maria Antonietta e dannatavintage.com.

Fonti un libro e il volume di una raccolta insieme ad una vecchia rivista, presenti i soliti link per editare, Ti ringrazio. 

Pilota, aviatrice, giornalista.

Nasceva a Contarina Veneta (Bellan) in provincia di Rovigo nel 1890 come Bellan una facoltosa famiglia veneta, moglie del Barone Eustachio Avanzo e fu lui a regalarle una SPA 35/50, pioniera dell’automobilismo sportivo italiano e senza voler ricorrere a retorica o “facili supposizioni” va decisamente ricordato che iniziava a correre e vincere in un’epoca piuttosto difficile come il periodo fascista, in cui alle donne sembrava essere affidato come unico compito quello riproduttivo e gli venisse proibito qualsiasi tentativo nel non essere femminili, con il dover fare “solo” lavori adatti ad una donna.

La prima donna italiana a correre con un’auto come citava il giovanissimo cronista Ernst Hemingway.

La Avanzo che diede il primo colpo di vanga negli spazi dove di lì a poco sorgerà l’Autodromo di Monza.

Avanzo Maria Antonietta 1918.

Con la sua prima competizione, il suo esordio al Giro del Lazio a bordo di quella SPA 35/50 HP dove giunse prima assoluta, subito vincente quindi e con un’ora di anticipo rispetto a tutti gli altri piloti, fu molto probabilmente uno dei vinti ad allentargli il giorno successivo una delle ruote e lei reagì con una frase diventata celebre “Maria Antonietta tu sei un grande uomo”.

Avanzo Maria Antonietta e la undicesimaTarga Florio, con una Buick.

Ma l’auto ebbe un guasto che la costrinse ad un quasi immediato ritiro (due soli giri) ma lei con la Mille Miglia ci riprovò nel 1922, in quell’anno come compagno di squadra un giovane Enzo Ferrari protagonista di una storia che molto probabilmente allora finì anche sulle riviste di cronaca, con il Drake asportare il carburatore dalla Alfa Romeo ES Sport della Avanzo dopo aver scoperto che quello montato sulla sua fosse difettoso.

Con lei rivolgersi ad un noto capomafia locale che gli promise di recuperare il carburatore e di portargli il cuore di Ferrari e nel vero senso della parola intendendolo come muscolo e non altro, lei per evitare spargimenti di sangue rinunciava a quella sua vendetta, ma il malandrino volle far di tutto per non far vincere il compagno di squadra e la maggior parte degli avversari, gettando grossi massi sul percorso e ponendo un gregge di pecore sulla strada poco prima che passassero, con alla fine nessuno dei due riuscire a finire la gara ritiratisi.

Avanzo Maria Antonietta 1921 con una ANSALDO tipo 4. 

Sul Circuito del Garda e qui sostituiva un pilota quello ufficiale della Ansaldo ammalatosi poco prima della competizione, arrivava terza su un circuito ed un’auto che non conosceva, dietro a Corrado Lotti e Tazio Nuvolari sempre su delle Ansaldo, non esattamente dei “pilotini” ergo.

In quello stesso anno acquistava una Packard a 12 cilindri che utilizzò per alcune gare, sul chilometro lanciato sulla spiaggia di Fano nei pressi di Copenaghen in Danimarca, dove vinceva nella sua categoria la prima gara con la seconda doversi fermare a causa di un incidente che danneggiò l’auto senza che lei riportasse lesioni.

Tornava in Italia a Brescia per il Gran Premio Gentleman con una Alfa Romeo ES Sport (foto qui sopra), in quella gara si videro Alfieri Maserati su Isotta Fraschini, e Tommaso Saccomanni su Ceirano, la gara la vide duellare con il Conte Masetti e lei classificarsi al terzo posto, va ricordato che al suo fianco aveva Giulio Ramponi che oltre ad esserne il meccanico era il nipote di Antonio Ascari.

Partiva subito dopo per la Francia a Le Mans dove la Bugatti era solita effettuare dei test e lei fu fra i piloti a farne, conosceva a Parigi un giovane pittore e comprava un suo quadro che poi regalò alla sua cameriera, era Amedeo Modigliani.

Avanzo Maria Antonietta 1926.

Dopo aver deciso di prendersi una pausa; tutto sommato non breve per un pilota ed anche vincente come Lei era; con una Mercedes 180 HP TIPO K partecipava alla Coppa della Perugina giungendo terza nella Classe oltre i 2.000 cmc.

In quella pausa le cronache di allora ci raccontano il suo aver tentato di costruirsi un’auto la “piccola Avanzo” ma non trovando finanziatori si vide costretta a rinunciarvi.

Avanzo Maria Antonietta 1928.

Alla Mille Miglia in tandem con Manuel de Teffè e l’auto una Chrysler, a Perugia l’auto iniziò a non funzionare più costringendola ad un forzato ritiro.

Avanzo Maria Antonietta 1931.

Con un’Alfa Romeo alla Coppa Pierazzi arrivava terza assoluta. 

Avanzo Maria Antonietta 1932.

Sfidata dal pilota americano Ralph de Palma partecipava alla 500 Miglia di Indianapolis, decise di accettare nonostante a quella gara fosse vietata la partecipazione di un pilota donna ed ottenuto il permesso; una licenza speciale; alla guida di una Miller Special messagli a disposizione dallo stesso De Palma, prendeva parte alla competizione.

Ma dopo una telefonata arrivata dall’Italia fu costretta a tornare a casa, gravi motivi famigliari la costrinsero a rinunciare a quella sfida lanciatagli dal collega statunitense.

Avanzo Maria Antonietta e la sua ultima gara.

La Tobruck-Tripoli del 1940 dove arrivava sesta su una Fiat 1100 MM, subito dopo annunciava il suo ritiro dalle competizioni, moriva a Roma il 17 gennaio del 1977.

Avanzo Maria Antonietta e Gabriele d’Annunzio.

I due si incontravano durante una gara con lui colpito dal suo aspetto, dal suo avere capelli scuri ed occhi molto profondi, le diede un soprannome, NERISSA, fra i due nasceva una lunga amicizia e non fu infrequente vederli insieme al Vittoriale degli Italiani.

Le cronache di allora ci raccontano che il sommo poeta si fosse innamorato di lei, non fosse un “semplice invaghimento”, degli amuleti che metteva sulle auto con cui correva, di una adorata tartaruga morta per colpa sua, ma qui su quei vecchi giornali non si capisce dove fosse la realtà e il voler romanzare del giornalista.

Avanzo Maria Antonietta e gli Agnelli.

Da loro ricevette una spilla a forma di volante.

Nel 1977 all’età di 88 anni moriva la prima donna pilota italiana.

Maria Antonietta Avanzo che merita di essere ricordata anche per sua sorella Elettra la madre del regista Roberto Rossellini e ad aver insegnato al nipote a guidare, appassionata di pesca e con lei spesso c’era Pietro Mascagni su quelle rive del Po, per ricordarne altri aspetti di una vita molto ricca anche fuori dai circuiti.

Credo di poter scrivere con una discreta sicurezza che non avremmo visto correre così presto altre donne, ricorderemo con Lei alla Coppa della Perugina Ada Chiribiri ed Emma Firpo Vorzi, si aggiunse Giuseppina Conti che si pensava potesse confrontarsi con Maria Antonietta Avanzo nel 1927, il 26 giugno al Gran Premio di Monza però la Avanzo decise di non correre.

Ma avremo modo…….

Piloti Italiani nel mito.