Le autoambulanze e dannatavintage.com.
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Si chiamavano semplicemente ambulanze.
s. f. (der. del lat. ambulare «camminare», sul modello del fr. ambulance). 1 Formazione sanitaria mobile destinata a recare soccorsi ai combattenti sul campo di battaglia o a popolazioni civili colpite da sinistri, la denominazione è caduta in disuso dopo la prima guerra mondiale. 2 Automezzo (un tempo, carro d’a.) destinato al trasporto urgente di malati o feriti: chiamare telefonare per un’ambulanza. v. anche autoambulanza. 3 Non com. posto pubblico di medicazione, o ambulatorio (TRECCANI).
In seguito venivano derivate da auto familiari dei furgoni/camion, dotate di:
Una o più lettighe spostabili e trasportabili, strumenti per la trasfusione di sangue, bombole per l’ ossigeno, strumenti chirurgici, impianto radio per collegarsi all’ospedale, attrezzi per liberare i feriti incastrati. Esternamente riconoscibili da strisce adesive, sirene e lampeggianti accendibili.
L’esercito di Napoleone.
Dette anche volanti ed introdotte dal chirurgo Larrey nel 1792, comprendevano i medici ed il personale sanitario, un carro per le attrezzature e i materiali sanitari (coevi), composte da sei carri esclusivamente per il trasporto dei feriti.
In Italia, arrivava un “veicolo montato su quattro ruote e sette molle”.
La sua origine è legata alla Terza Guerra di indipendenza (1866) e al medico Agostino Bertani, utilizzabili su qualsiasi strada (anche delle più difficili), cinque feriti alloggiabili da distesi sui lettini e tre seduti anteriormente.
Fra il 1870 e il 1880 il torinese Alessandro Locati.
Studiò ed applicò una serie di modifiche e migliorie tali dal farlo conoscere anche al di fuori dei confini nazionali.
Nel 1876 alla mostra di Filadelfia fu accolto con tutti gli onori.
Le autoambulanze militari, nei primi anni del ‘900 le più diffuse ed utilizzate.
Dopo ad un accordo con la FIAT che iniziava a costruire veicoli esclusivamente destinati alla Sanità Militare e alla Croce Rossa, con Il nostro esercito impiegarle per la prima volta nella Guerra di Libia nel 1911.
Da ricordare l’ospedale radiologico viaggiante pensato dai tecnici della FIAT, impiegando una serie di autovetture specificatamente attrezzate in funzione dei macchinari e degli strumenti necessari, riuscendo a far spostare:
- sale operatorie, sale di degenza e cura, gabinetti per esami di vario genere e per la radioscopia.
- Non ultimi i magazzini e gli alloggi per tutto il personale sanitario al seguito.
Le autoambulanze, Salone di Torino del 1966 la FIAT presentava un modello aggiornato.
Un secolo dopo la prima ambulanza italiana, le sue principali novità: le guide scorrevoli per le barelle, le poltroncine per gli accompagnatori, l’ armadietto per i medicinali e la mensola alle spalle del guidatore.
Le autoambulanze poroposte dalle Alfa Romeo e Lancia.
Sul furgone Romeo: veniva allestito un modello capace di trasportare due feriti e tre accompagnatori.
Lancia su telaio Superjolly: veniva montata una attrezzatura a pantografo per permettere alla barella superiore un migliore caricamento.
Le autoambulanze primi anni 60.
La Alfa Romeo, da un F12 veniva derivato il prototipo di una ambulanza unificata:
il motore quello della Giulia, due i lettini, bombole d’ossigeno, impianto intertelefonico per collegare l’autista alla saletta sanitaria, radiotelefono, un piccolo lavello, nuovi gli armadietti e le segnalazioni visive e sonore, allestita anche come gabinetto dentistico, autoemoteca, consultorio pediatrico.