Carrozzeria Dalla Via e dannatavintage.com.
Tutto il materiale ivi presente arriva dalla mia biblioteca personale salvo i necessari LINK per editare.
Ditta “Luigi Dalla Via Carrozzeria per autobus” – Via Daniele Manin n° 26 – Schio (Vicenza).
Carrozzeria Dalla Via 1905.
Veniva fondata da Luigi Dalla Via specializzandosi nella costruzione di carrozze e carri per uso industriale.
Arrivando allo scoppio del primo conflitto mondiale e continuando a costruire i suoi carri ed addirittura espandendosi con l’officina rimasta pressoché intatta e quindi subito pronta a ripartire una volta terminato lo scontro.
Con l’imprenditore veneto intuire alcuni importanti cambiamenti del mercato, tanto che nel 1923 decise di interrompere drasticamente la produzione dei carri a cavallo.
Carrozzeria Dalla Via e gli autobus.
Quando prese quella decisione capì che per metterla in pratica servivano nuovi macchinari e personale formato diversamente, ma nel 1944 il Cavaliere moriva e suo figlio Andrea riuscì a seguirne la traccia.
Negli anni successivi furono introdotte alcune novità e fra queste:
- le finestre molto alte.
- Il tetto piatto.
- I nuovissimi telarini semi apribili.
- Porte a destra con comando pneumatico.
- Non ultimi i cassoni per i bagagli con dimensioni più generose.
Nella sua sede storica i dipendenti:
- Con varie mansioni e “gradi” erano all’incirca 200.
- Riducendosi a 120 nei primissimi anni ’70.
- Sino ai 75 pre crisi.
- La sede storica era nel centro di Schio veniva trasferita nella zona industriale.
I nomi di alcuni di quegli (ultimi) autobus, sicuramente particolari se non ci si ricordasse che la sede dell’azienda era in veneto, ne citerò alcuni:
- Canaletto.
- Tintoretto nelle versioni base acquistato da aziende di trasporto privato (nella maggior parte dei casi), con le due versioni speciali Topless e Disabili.
- Giotto.
- Palladio.
- Tiziano 2G e 3G prevalentemente venduto ad aziende di trasporto pubblico.
Mantenendo sempre un ciclo produttivo interno e non affidando alcun lavoro ad aziende esterne, un risultato ottenuto grazie ad una formazione continua dei suoi operai con il suo ufficio tecnico avere il compito di creare e sviluppare tutti i modelli (l’allora sindaco di Schio era un dipendente facente parte di quell’ufficio).
Carrozzeria Dalla Via nel 1980 entrava in azienda Giuseppe Stefanelli.
Come presidente del CDA (da ex rappresentante della IVECO e proprietario di alcune aziende municipalizzate come la Siamic), subentrando al figlio del fondatore Andrea e nominando come AD Alberto Tonzig, con tutti gli eredi essere liquidati.
Passarono anni fra lotte sindacali con alcune più forti rispetto ad altre, i lavoratori provare a far fronte comune affinché l’importante azienda veneta non chiudesse, con la nuova proprietà non lesinare in licenziamenti e manovre dissuasive di vario genere.
Lo scrivo e ricordo perché in quella quasi trentina d’anni non furono poche le notizie che da lì arrivavano.
Nel 2005.
La Carrozzeria sottoscrisse un accordo commerciale che prevedeva la vendita di alcuni suoi piccoli bus (i corti) in Turchia dove venivano anche costruiti, cosa che si ripeterà con il nuovo Mantegna, secondo il piano industriale voluto dalla dirigenza si vide ridursi l’operatività dei reparti scocche e verniciatura, prevedendone quasi totalmente la costruzione esternamente alla fabbrica (quando prima della acqusizione era tutto realizzato internamente).
Quando sembravano poter arrivare nuovi motori e risorse e con l’ufficio tecnico continuare a disegnare e provare a sviluppare nuovi autobus; nonostante i tanti dictat negativi provenienti dalla dirigenza e proprietà; l’azienda chiuse.
Peccato che per poter partecipare alle gare pubbliche servissero nuovi telai con una disponibilità che mancava da tempo, quando erano praticamente tutti acquistati da quei loro concorrenti partecipanti agli stessi appalti, cosa che definirei almeno paradossale.
Carrozzeria Dalla Via, l’attività proseguiva sino al 2007.
Quando veniva messa in liquidazione e poco dopo chiudeva i battenti, una fabbrica che era suddivisa in tre reparti principali ( il più delle volte partendo dal un telaio Iveco, Mercedes o Daf ): scocche, verniciatura e montaggio, coadiuvati da un ufficio tecnico che fungeva sia da “controllore” che da collante fra i tre.