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Salone di Milano 38° Edizione.

Salone di Milano.

Tutto il materiale presente proviene dalla mia biblioteca, con le foto di oggi provenienti da una fonte datata e rovinata ma ho voluto provare a proporle comunque, ti ringrazio.

38° Edizione.

Iniziava sabato 30 novembre nel padiglione della Fiera Campionaria di Milano, terminava il 10 dicembre con migliaia di visitatori confluiti; molti i giovani e giovanissimi; con i ciclomotori essere i più richiesti dal mercato con alcune case motociclistiche conosciute per le loro moto di grossa cilindrata volerci provare. Volendo avere anche loro in catalogo qualcosa di più smerciabile e rimanere aggiornati con un mercato che stava dando chiari segnali, con un’industria decisamente orientata sui ciclomotori i motoveicoli più commercializzati in quel periodo. 

Salone di Milano, serviva “distinguersi”.

Ampia la proposta e non furono poche le sorprese, con alcuni fra i costruttori presentare qualcosa di “necessariamente” diverso, quando poi un buon numero dei motori che dotavano i “”motorini”” erano prodotti da altri e quindi pressoché simili nelle prestazioni; con il limite allora fissato a 40 km orari ( imposto dal Codice della Strada). Riuscire a “distaccarsi” dagli altri, far vedere qualcosa di realmente nuovo o “originale”, sembrò l’unico obbiettivo con un mercato che non stava dando segnali positivi e molto probabilmente la ricerca di “moto piccole” ne era una chiara conseguenza. 

Cinquantini da città, Cross, Fuoristrada, “piccole moto”.

Brio Ducati, uno “scooterino” motore a due tempi da 50 cmc.

Proposto dalla Aermacchi – Harley Davidson lo Zeffiretto motore a due tempi con cambio a tre marce.

Dingo Moto Guzzi, motore a due tempi e ne esisteva anche una versione più sportiva.

Una versione sportiva di un ciclomotore con motore a quattro tempi, il Corsarino proposto dalla Moto Morini.

Scooterino Joligri della Gitan, motore a due tempi e carrozzeria in plastica.

Ciclomotore Garelli Automatic, ottimo il rapporto qualità prezzo dichiarato da esperti e stampa.

Mondial 50 cmc motore a due tempi con raffreddamento forzato, adatta anche per il fuoristrada.

Germano Sport della M.V. 50 cmc motore a due tempi.

Bianchi 50 Sport, motore a due tempi.

Salone di Milano, 80 e 90 cmc.

Due cilindrate di recentissima introduzione, sostituirono le 75 cmc che in quel Salone sembravano scomparse.

Vespa 90 condivideva le stesse soluzioni tecniche della versione da 50 cc.

Fra le 90 la Vespa che ricalcava le medesime linee della 50 con un motore più potente e proposta ad un prezzo competitivo.

Motom 100 cmc motore a quattro tempi, la Junior con il bel telaio in lamiera stampata.

Ducati Cacciatore 90 cmc (fedele copia della versione da 50 cmc).

I due Cacciatore della Ducati, con cilindrate di 50 e 90 cmc e motore a due tempi, con raffreddamento forzato pensato per l’uso in fuoristrada.

Ducati la casa che in quell’occasione presentò più novità.

Con il Brio, due modelli del Cacciatore, una 250 sportiva derivata dalla Diana con cambio a cinque rapporti e 170 km/h come velocità massima.

Ducati Mach 250, motore monoalbero a quattro tempi ed una velocità massima di oltre 170 chilometri orari.

Salendo di cilindrata si videro:

Leoncino 125 della Moto Benelli motore a due tempi.

Scooter con motore a due tempi questo Motobi di 125 cmc.

Gilera 175 Super, quattro tempi il motore con una cilindrata effettiva di 202 cmc ed una velocità massima di circa 115 chilometri orari.

Lambretta Lambretta 150 Special e 175 TV ultima versione e per la prima volta i due modelli presenti ad una esposizione.

Motore bicilindrico a quattro tempi e telaio in tubi, la Laverda 200 Sport capace di toccare i 200 chilometri orari.

DEMM tipo Sport, motore a quattro tempi e due i modelli disponibili con un secondo dotato di un motore a due tempi.

Salone di Milano, le macchine straniere.

Non si presentò la Norton quando negli altri saloni non mancò mai di esserci seppur fosse presente con il suo concessionario italiano Pasetti, la Greeves esposta nel negozio dell’ex corridore Labruzzi, fra gli espositori fuori confine ad emergere furono i produttori di “parti staccate”, accessori ed abbigliamento, con gli stand presenti nel salone sottostante a quello dove erano esposte le motociclette.

Il salone dei cinquantini.