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DEMM – Porretta Terme e le motoleggere.

DEMM.

Tutto il materiale arriva dalla mia biblioteca personale, salvo le foto corredate dal LINK della pagina da dove sono state prese. 

La Officine Daldi e Matteucci Milano

 

Il Ping Pong privo di cambio con frizione automatica.

Ma prima di proseguire devo provare a ricordare una figura determinante per la DEMM, Giuliano Mazzini.

Entrava come disegnatore meccanico diventandone negli anni direttore di produzione consigliere delegato e vicepresidente, persona capace e così affezionato alla ditta per la quale aveva lavorato che dal 1985 con il figlio Mosè iniziava a raccogliere più materiale possibile per riuscire a fondare il museo  DEMM. 

Quando perì all’età di 84 anni lo stabilimento suonò a lutto la sirena con molti ricordarne il suo impegno e dedizione.

Giuliano Mazzini con una foto presa da questo LINK.

DEMM 1953,  Entravano in un nuovo mercato.

Iniziando a produrre una serie di ciclomotori progettati e costruiti autonomamente, con quella pregressa esperienza nella produzione di strumenti di precisioni non potevano che risultare subito ben realizzati.

Sui telai in tubi o lamiera stampata ed alcuni parzialmente carenati venivano montati motori a due o quattro tempi.

Kikko

DEMM e le motoleggere nel 1954 con motori a due o quattro tempi.

Ed il Trio che condivideva lo stesso motore del Kicco con alesaggio e corsa 38,8 X 42.

DEMM 1956.

Con il pilota Pasini sul circuito di Monza e i record mondiali sulle lunghe distanze:

Con forme decisamente particolari il Siluro, foto presa dalla rete e dal LINK.

Con il siluro 49 cmc a due tempi.

Rotari con alesaggio e corsa 40 X 39 mm.

DEMM 1957.

Arrivava un nuovo piccolo scooter da 49 cmc, con cambio a tre velocità e carrozzeria completa.

DEMM 1959.

Eccoli tornare a Monza ed ancora per dei record mondiali sulle lunghe distanze, i piloti Bernardi, Franchi, Jacopini e Tonelli.

Quei motori erano privi di compressore e alimentati con benzina normale, rispetto al veicolo utilizzato (il siluro) per conquistare i record nel 1956 quello del 1959 era un ciclomotore con un telaio in tubi a doppia culla che dietro montava un forcellone oscillante con ammortizzatori telescopici e davanti una forcella telescopica, privo di carenature con solo un cupolino in lamiera stampata e plexiglass sull’anteriore che copriva il manubrio e il canotto. 

125 GT 1962, motore a quattro tempi e cambio a quattro velocità.

 

La gamma dagli anni ’50 ai ’60.

Rimase in listino per tutti i ’60 con vari aggiornamenti e comprendeva:

  1. I ciclomotori a due o quattro tempi con cambio a due o tre velocità.

 

DEMM Cross HF 50.

  1. Il Velomatic con la frizione centrifuga automatica.
  2. Motoleggere di 53 cmc con motore a due tempi e telaio in tubi aperto e cambio a tre velocità.
  3. Di 75 cmc le motoleggere  due tempi e cambio a tre velocità.
  4. 125 cmc le motoleggere quattro tempi e cambio a quattro velocità.

 

Nei primi anni ’60 in Italia circolavano oltre 1.200.000 ciclomotori.

Con soli circa 90.000 quelli di produttori stranieri, di quei circa 1.110.000 la Garelli ne produceva circa 231.000, la Motomo circa 200.000, la Bianchi circa 121.000 e la DEMM da quarta produttrice circa 60.000. 

DEMM 1967 – all’esposizione di Milano presentavano il Minidemm. 

Esteticamente molto particolare e con alcune caratteristiche che lo resero un ciclomotore molto moderno e differente da tutti gli altri:

il telaio formato da un unico tubo di generose dimensioni, privo di sospensioni riuscivano ad ottenere un buon comfort di marcia impiegando una serie di acciai speciali molto elastici.

Montato sul fianco della ruota posteriore il motore a due tempi da 44 cmc e protetto da una piccola careantura in plastica, 0,8 cavalli a 3600 giri minuto, la trasmissione per via di una frizione centrifuga automatica era diretta sulla ruota.

Ridottissimo il suo peso in soli 35 chilogrammi, il serbatoio per il carburante alloggiato sotto la pedaliera necessitò di una pompa per alimentare il motore. 

 

175 cmc 1959 tipo Turismo Veloce a quattro tempi.

DEMM anni 70.

Decisero di concentrarsi esclusivamente sulla produzione dei motori e di alcuni ciclomotori a due tempi da 50 cmc abbandonando quasi completamente la produzione di motoleggere. Negli anni ’70 nel loro listino avremmo letti il Ping Pong con frizione automatica, il Rotari con cambio a pedale da quattro velocità e pochi altri con cambio a due o tre velocità.

motori sciolti erano di due tipi: i Kicco Duetto Trio e Ping Pong con alesaggio e corsa 38,8X42 mm, ed i Rotari e Koala 40X39 mm che oltre ad essere ovviamente montati sui loro modelli rimasti in listino venivano venduti ad altre case.

I successi avuti sul mercato e quei record convinsero la proprietà a compiere un ulteriore passo.

Forse il più importante e rischioso vista la concorrenza, veniva formata la Squadra Corse da impegnare in varie attività, partendo dal Campionato Italiano Montagna e il Campionato Italiano su circuito, record mondiali compresi.

Con concorrenti come Mondial, Mi-Val, Ducati, Moto Morini, Cimatti, Testi, Malanca per citarne solo le più importanti e coeve, con costi allora esorbitanti e nonostante non fosse facile reperire un buon pilota visto che gli eccellenti erano già impegnati e quelli buoni non si trovavano facilmente.

Una serie di progetti che portarono la DEMM ad essere nella prima metà degli anni settanta fra i primi produttori italiani, riuscendo a esportare in altri paesi, proseguendo sino al 1982 quando scelsero di concentrandosi unicamente sulla produzione di ingranaggi  qui nel LINK.

Le motoleggere.

Nel LINK la storia ben dettagliata della DEMM, dagli esordi, il periodo bellico, ne suggerisco la lettura. 

Listino   DEMM 1967        
         
modello Tempi cilin. CV/giri cambio peso velocità listino
          a vuoto max in Lire
         
Turismo 75 2 75 3,3/5500 3 marce 67 65 km/h 98.000
Sport 75 2 75 3,3/5500 3 marce 66 70 112.000
G.T. 125 2 124 4,4/4800 4 marce 96 90 175.000
G.T. 4 T 125 4 124 6 a 7000 4 marce 101 105 195.000
         
CICLOMOTORI        
Velomatic 2 49 1,5/4500 44 codice 65.000
Velodick 2 49 1,5/4500 2 marce 44 codice 65.000
Velodick S 2 49 1,5/4500 3 marce 44 codice 67.000
Velodick S KS 2 49 1,5/4500 3 marce 44 codice 70.000
Bimatic 2 49 1,5/4500 44 codice 70.000
Turismo 2 49 1,5/4500 3 marce 48 codice 72.000
Sport Special Lusso 2 49 1,5/4500 3 marce 48 codice 90.000
Sport Special Lusso 2 49 1,5/4500 3 marce 48 codice 100.000
Special America 2 49 1,5/4500 3 marce 52 codice 94.000
Super Sport 2 49 1,5/4500 3 marce 47 codice 97.000
Super Sport 2 49 1,5/4500 4 marce 47 codice 108.000