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America 50 Officine Meccaniche F.lli Peripoli.

America 50.

Tutto il materiale ivi presente arriva dalla mia datata biblioteca personale salvo i necessari link per editare, grazie.

Un ruota bassa.

Ciclomotore prodotto dalla Officine Meccaniche F.lli Peripoli di Alte di Ceccate di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza, fondata nel 1951 da cinque fratelli, Remigio, Giovanni, Leonildo, Dino e Luigi, iniziava con il produrre parti di carrozzerie per la Ceccato e sino al 1957, per poi iniziare a produrre una serie di ciclomotori con la sigla Giulietta montando motori DEMM o Franco Morini.

 America 50 scheda tecnica.

MOTORE.

Due tempi monocilindrico, cilindro in ghisa e testa in lega leggera.

Compressione: 7,8 : 1, per il modello Export 9 : 1.

Potenza: 1,3 cavalli a 4.400 giri /minuto, il modello Export con 5 cavalli a 8500 giri minuto.

Alesaggio e corsa: 38 X 42 con una cilindrata effettiva di 47,6 cmc. per il modello Export 39 X 41.8 cilindrata effettiva 49.93 

Alimentazione: miscela con benzina “normale” all’8% 12 litri la capacità del serbatoio con uno per la riserva.

Carburatore: Dell’Orto SHA 14/12, sul modello Export sempre un Dell’Orto ma un UA 19S.

Per la versione Export il motore con una alettatura evidente e un carburatore da 19 mm.

Frizione: a dischi multipli in bagno d’olio.

Cambio: in blocco da quattro rapporti, pedale a bilanciere montato sulla sinistra, con una prima molto corta, la seconda terza e quarta più ravvicinate.

Trasmissione: primaria ad ingranaggi elicoidali, secondaria a catena .

Visto dal davanti l’America 50 con l’ampio e particolare manubrio, i due tubi paracolpi laterali, si intravvedono i due clacson.

TELAIO.

Tubolare monotrave con il motore a sbalzo.

RUOTE E PNEUMATICI.

In acciaio da 12 pollici i cerchi, 3,00 X 12 con pressione di gonfiaggio 2,5 atmosfere per ambedue.

SOSPENSIONI.

Anteriori con forcella telescopica, dietro con forcellone oscillante con elementi telescopici regolabili.

Particolare del freno a tamburo montato sull’anteriore e il fregio sopra il parafango.

FRENI.

Tamburo centrale in lega leggera, sia per l’anteriore che il posteriore con dimensioni utili di 105 X 20.

In una pubblicità cartacea del periodo.

PRESTAZIONI.

Secondo norme CUNA e Codice 40 km/h, il modello Export 90 km/h.

IMPIANTO ELETTRICO.

Volano magnete alternatore 6V-18W, il faro anteriore con lampada di posizione da 6V-15W e anabbagliante 6V-15W, per il fanalino posteriore 6V-3W.

DIMENSIONI in metri.

1,59 per la lunghezza, 0,740 la larghezza del manubrio, 0,710 l’altezza della sella e 0,180 quella delle pedane.

PESO.

72 chilogrammi.

Ancora l’ampio e “strano” manubrio cromato e il piccolo cruscotto con il contachilometri di serie e i comandi vicini alle manopole.

COMANDI A MANO.

Montati sul manubrio, due i rubinetti del serbatoio, una levetta dello starter per le partenze a freddo.

Anche questa minimoto faceva parte della Gamma Giulietta Peripoli, scrita visibile sulle pedaline in gomma.

CONSUMO.

Variava dai 2,5 ai 3,5 litri ogni 100 chilometri a secondo del suo impiego.

I due portaoggetti laterali, contenevano gli attrezzi di serie (chiavi e spazzolina per la candela).

 

Peripoli Giulietta     Listino 1967      
             
Mod. tempi cilindrata potenza cambio peso Listino
    effettiva giri   a secco F.F.
1) GM 2 47,6 1,2 a 4.400   36 49.000
2) GR 2 47,6 1,2 a 4.400   38 53.000
3) GD 2 47,6 1,3 a 5.000 2 40 55.000
4) GTE 2 47,6 1,4 a 4.450 3 54 70.000
5) GS 2 47,6 1,4 a 4.500 3 60 82.000
6) SGS 2 47,6 1,4 a 4.500 3 63 92.000
7) GSS 2 47,6 1,5 a 4.500 4 67 97.000
8) GSN 2 47,6 1,5 a 4500 4 75 110.000

Per tutti i modelli era prevista una tassa annua di circolazione di Lire 1.505.

Un ciclomotore per giovani l’America 50.

Con quel manubrio particolare per foggia e dimensioni, i tubi paracolpi cromati montati sotto il serbatoio e che finiscono sulla coda, la lunga sella, la parte anteriore con un fanale rettangolare con nella parte superiore il contachilometri, un giallo vivace per la carrozzeria che le foto in bianco e nero non fanno vedere.

Proposto come ho indicato nella scheda tecnica in due versioni, con la prima secondo Codice per l’Italia e la seconda versione Export.

Freno a disco posteriore e sempre a tamburo e un decoro in tubi cromati che partivano dagli ammortizzatori finendo con una sorta di piccola gabbia a proteggere il fanale posteriore.

Ne ho già proposte qui sul mio blog.

Di piccole motociclette, con tutto concentrato nel minor spazio possibile e mediamente lunghe un solo metro, alcune facilmente smontabili o pieghevoli spesso utilizzate in centri di villeggiatura o nei porti da dove scendevano e risalivano sulle barche ancorate e venivano utilizzate per brevi spostamenti, si potevano mettere nel baule dell’auto da chi non voleva avere problemi di parcheggio.

Ancora la parte posteriore ma vista difronte.

Seppur quella di oggi fosse meno pratica, meno essenziale rispetto ad altre.

I ciclomotori in quegli anni.

Si vendevano e vedevano circolare, nel 1967 con i dati rilevati a metà anno erano 23.350 su 34.400 motoveicoli complessivi, con un altro numero che oggi credo possa risultare interessante quello dei motocarri con 3.500 esemplari.

Con la Piaggio essere la prima, seguita dalla Innocenti, terza la Moto Guzzi, quarta la Moto Gilera, eccecce.

1967.