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Renault 4 CV 1.105.543 esemplari. 

Renault 4 CV.

Tutto il materiale arriva dalla mia biblioteca personale, più di altre volte le fonti con delle enciclopedie ed alcune riviste coeve dove ho trovate alcune curiosità che non avevo ancora letto in precedenza, i link necessari per editare.

Si nascondevano i prototipi. 

Due ingegneri della Renault realizzarono quello definitivo con la fabbrica occupata dal 16 giugno 1940 dall’esercito tedesco con a capo il principe Von Urach.

 

Il primo prototipo della Renault 4 CV ricordava una concept car che il direttore del settore progettazione vide al Salone di Berlino nel 1939 con Louis Renault.

Il primo esemplare era in legno e completo del motore. 

Finita la seconda guerra mondiale la Francia si trovò priva di materie prime e con molte delle sue fabbriche devastate dai bombardamenti e tante completamente distrutte, nel dopoguerra arrivava il Piano Monnet.

Il prototipo di Roger Barthau.

Al dirigente del Dipartimento Carrozzerie chiesero di svilupparne una nuova versione; più francese e meno tedesca; che veniva ripresa qualche anno dopo da Pierre Lefaucheux.

A due porte la versione Barthau.

Louis Renault (1877-1944).

16 gennaio del 1945.

La Renault diventava una Règie Nationale, azienda soggetta a gestione stataleil Generale Charles De Gaulle nominava come direttore Pierre Lefaucheux,  per far rinascere una fabbrica con una produzione essenziale per la ripartenza.

Uno dei miei modellin e prodotto dalla Solido che vedremo in altre tre fotografie.

Allo scopo serviva una nuova vettura diversa da quelle che il fondatore si era ostinato a produrre e troppo costose, escludendo la Juvaquatre del 1937 la loro prima automobile con carrozzeria portante monoscocca e sospensioni anteriori a ruote indipendenti e la Primaquatre.

La nuova utilitaria da quattro cavalli di potenza fiscale nasceva come auto economica, in un periodo in cui i costi delle materie prime crescevano dalla mattina per il pomeriggio e con le ulteriori difficoltà dovute agli stabilimenti ancora in cattive condizioni.

Il motore della prima versione un quattro cilindri montato sul posteriore a valvole in testa, raffreddato ad acqua, 760 cmc 19 cavalli la potenza massima e 100 chilometri orari come velocità massima, cambio a tre marce, sospensioni tutte a ruote indipendenti, freni idraulici.

Renault 4 CV Una tout à l’arrière (con motore e trazione posteriore), quattro le porte ed un CX di 0,38.

Lefacheux il nove novembre del 1945 annunciava alla stampa l’imminente arrivo di una nuova automobile, proposta ad un prezzo competitivo e che avrebbe radicalmente cambiato le sorti della Renault.

Ne previde una produzione di 300 esemplari al giorno dopo averla presentata al Salone di Parigi del 1946 33° edizione, che riapriva dopo otto anni con molti entusiasti visitatori che vedendola ne prenotarono una, ma i problemi produttivi non riuscirono a soddisfare le crescenti richieste che arrivavano dai nuovi e vecchi concessionari Renault.

Il primo esemplare usciva dallo stabilimento il 12 agosto del 1947 ed era color sabbia.

Una curiosità: i primi esemplari uscirono dalla fabbrica con un particolare color sabbia, utilizzarono degli stock di vernice rimasti ed originariamente destinati ai veicoli mimetici dell’Afrika Korps.

La versione di serie del 1946, a decidere che avesse le quattro porte il direttore che da alto un metro e novanta non riusciva ad accedere comodamente al sedile posteriore.

Nel 1949 quattro anni.

Dopo con gli stabilimenti a regime e la nuova catena di produzione automatizzata (macchinari a transfert), l’auto da 300 esemplari riuscì a risollevare le sorti di una casa auotmobilistica quasi annientata dalle bombe e dalle accuse rivolte al suo defunto fondatore, facendola diventare la più importante in Francia.

Periva il 12 febbraio del 1955  in seguito ad un grave incidente stradale nei pressi di Saint-Dizier mentre stava andando a Strasburgo per tenere una conferenza, dopo che la sua auto a velocità sostenuta scivolava su una lastra di ghiaccio ed usciva di strada ribaltandosi in un campo.

Renault 4 CV negli anni.

Nel 1948 arrivavano i primi aggiornamenti con i vetri scorrevoli posteriori e gli indicatori a bacchetta sui montanti posteriori, nello stesso anno debuttava la Commerciale priva di finestrini e sedile posteriore, ad ottobre la Saprar realizzava la Dècapotable in poche decine di esemplari. 

TYPE 1060 1947-1951.

Il motore un quattro cilindri 760 cmc, la sua potenza massima 17 cavalli a 400 giri/minuto, per la prima volta con distribuzione a valvole in testa comandata da aste e bilancieri, frizione monodisco a secco, cambio a tre rapporti manuale, quattro freni a tamburo idraulici, 100 chilometri orari la velocità massima.

Il piccolo quadro strumenti delle prime versioni e montato sino al 1950.

1949 e le tre versioni.

Normale con il volante nero.

Luxe volante color crema, antifurto Neimann e rostri sui paraurti, anteriormente i deflettori, in autunno si vedeva il nuovo tetto con struttura più arcuata ed a richeista apribile.

Veniva cambiata la plafoniera con una ovale, sui montanti posteriori i nuovi deflettori e i lampeggiatori più grandi arancioni in plastica. 

Commerciale solo nel colore nero.

ANNO TYPE COLORE codice
1947 48 1060 avorio 314
1948 Blu Firenze 441
Grigio azzurro 637
1949 Blu 441
Blu Provenza 451
Grigio azzurro 637
Nero
Verde 955

1950.

A gennaio le barre stabilizzatrici sulle sospensioni anteriori. Seguivano la nuova scritta lucida sulla parte sinistra del cofano anteriore, nuovi fanali posteriori, portatarga con luce centrale, eliminati gli indicatori a braccio, il cruscotto con quattro strumenti (che vediamo nella foto) con tachimetro e manometro dell’olio, nuovo l’indicatore del carburante, volante a due razze color crema, la Gran Luxe con stemma di Parigi dorato nel pulsante centrale. Iniziava l’esportazione in Australia di esemplari con guida a destra. 

Quattro le versioni:

con un unico faro posteriore la Normale.

due i fari sul posteriore e canale delle ruote in tinta con la carrozzeria per la Luxe.

Dècapotable con finitura Luxe e capote in tela.

Grand Luxe in velluto i sedili e tubo cromato sul loro vertice, colori speciali, due le plafoniere, faro antinebbia, cromato il clacson, con bordatura bianca le gomme, riquadro cromato per il portatarga.

Il quadro strumenti ad “orecchie”, installato sino al 1955.

 

1950 Beige gazzella 100
Blu 441
Blu Provenza 451
Grigio Medici 641
Grigio azzurro 637
Nero
Verde 955
Verde Alsazia 959
Verde Mandorlina 956

TYPE 1062 nel 1951.

Con la riduzione della cilindrata per poter partecipare alle competizioni nella categoria Turismo sino a 750 cc, 747 la cilindrata effettiva, le Type 1063 realizzate in soli 77 esemplari con motori potenziati esclusivamente per le competizioni e una piccola produzione iniziava dopo la collaborazione con la nascente Alpine Renault siglata A106 con una nuova carrozzeria. 

Con 18 cavalli le  versioni Normali e 21 in quelle Sport e Dècapotable, i nuovi indicatori di direzione bicolori e con forma differente della ditta Scintex.

1951 1062 Beige gazzella 100
Blu Lazuli 400
Bordeeaux 704
Grigio Medici 641
Grigio Sogno 645
Nero
Verde Alsazia 959
Verde Ardenne 963

1952.

La Normale sostituita dalla Affaire.

Potenziata con 21 cavalli la Sport che sostituiva la Luxe.

Sempre da 18 cavalli la Grand Luxe.

21 i cavalli per la Dècapotable.

Viene tolta la scritta Renault dal cofano anteriore, ammortizzatori Alliquant telescopici ed idraulici per le sospensioni posteriori, tutte le versioni con le stesse griglie cromate sulle prese d’aria dei parafanghi posteriori, dalla Grand Luxe e sempre per tutte le versioni vengono prese le due plafoniere.

Comincia l’esportazione negli USA con fanali più grandi e lampeggiatori anteriori, la 760 cmc viene ancora prodotta ma è oramai destinata ad essere tolta dal listino. 

1952 Blu lazuli 641
Grigio Sogno 645
Nero
Rosso Pomodoro 763
Verde Alsazia 959
Verde Ardenne 963

1953.

Nuovo alloggiamento della batteria nel vano motore, ruota di scorta nel vano bagagli in verticale, più sottili le spalliere per i sedili anteriori, entra in listino la spartana versione Service.

1953 Blu Rouen 462
Grigio Lavanda 659
Grigio Pastello 658
Nero
Verde 955
Verde Palissy 974
Grigio Antonietta 651

1954.

Tre le barre cromate sul davanti e per la Affaires una sola, tonda la scritta Renault, nuovo e più potente il riscaldamento, vengono tolte dal listino le Dècapotable e Service.

1954 Blu Rouen 462
Nero
Verde Palissy 974
Verde Tribordo 956
Grigio Pastello 658

1955.

La nuova scatola del cambio Tipo 289, disponible come optional la frizione automatica Ferlec, a leva il fermo del cofano, nuova la forma dei lampeggiatori sui montanti posteriori, a losanghe rosso lo stemma, le razze del volante ridotte nel diametro, il rivestimento delle portiere in similpelle, tre le barre della calandra per la versione Service.

1955 Verde Atlantico 985

1956.

Nuova scatola del cambio Tipo BP289 in sostituzione della Tipo 289, lo starter automatico per tutti i modelli, quadro strumenti rettangolare e il vano della radio con bordi imbottiti, tonde le plafoniere, la Dècapotable tornava in produzione.

La versione “oblunga” più completa e leggibile, montata sino alla fine della produzione.

 

1956 Blu Ile de France 464
Nero
Verde Cenere 988
Verde Acqua 978
Beige Tortora 151
Grigio Lavanda 659

1957.

Per tutte i nuovi ammoritzzatori.

Dalla Dauphine vengono presi i tessuti per le sellerie montate sulle Sport.

Per la Affaire il tessuto quadrettato.

Un anno dopo viene nuovamente interrotta la produzione della Décapotable. 

1957 Blu Delfino 465
Blu Pervinca 469
Nero
Grigio Incrociatore 672
Grigio Svezia 637
Verde Mandorlina 991

1958.

Sempre la Type 1062 ma con 26 cavalli dopo un’attenta elaborazione, a disco pieno le ruote e della Sofica fra gli optional un riscaldamento più potente. 

1958 Blu Mediterraneo 465
Blu Pervinca 469
Nero
Grigio Incrociatore 672
Beige Thibesti 159
Verde Mandorlina 991
Avana Chiaro 156

1959.

Nuova la pompa dell’acqua e il termostato, nel corso dell’anno su alcuni modelli viene sostituito il cambio con il nuovo Tipo 314, sulla Sport di serie il riscaldamento della ditta Sofica.

1959 Blu Capri 476
Bianco Réjane 305
Verde Seigné 914
Nero
Grigio Pompadur 681
Verde Irlanda 910

1960.

Dalla Dauphine viene presa la scatola del cambio Tipo 314-31 e montata sull’intera gamma, dispositivo di sicurezza per i bambini sulla serrature della versione Sport.

1960 Bianco Réjane 305
Grigio Montespan 685
Nero Medici 699
Rosso Montijo 789
Grigio Pompadur 681
Verde Segur 920

1961.

Il 06 luglio dallo stabilimento esce l’ultima 4 CV, una versione Affaire con numero di telaio 110547.

1961 Giallo Neonato 162
Bianco Réjane 305
Nero Medici 699
Verde Segur 920

Versioni fuoriserie.

La stessa Ranault con la Saprar (azienda consociata) nel 1949 propose una particolare versione cabriolet con molti accessori presentandola al Salone di Parigi, l

325a versione denominata Dècapotable, entrava in produzione ed insieme alla Grand Luxe montò molti di quegli accessori.

Il Carrozziere Duriez nel 1949 presentava una sua versione cabrio, come fece anche la Carrozzeria Labourdette e sempre con una cabriolet. La versione con il muso ed i parafanghi allungati proposta dalla Esclassan.

Un’auto su cui si cimentarono in tanti per modificarne la carrozzerie, per fortuna non mancarono delle proposte più “sensate” ed alcune fatte anche da nostri Carrozzieri con la maggior parte essere commissionate da piloti.

Fra gli italiani:

La versione di Rocco Motto chiesta dal pilota Louis Rosier, arrivava una ridotta serie di coupè che venne venduta in Francia con il marchio del pilota e in Svizzera con GHF, Rosier chiese anche una versione spider a Brissoneau.

Serafino Allemano su disegno di Giovanni Michelotti dietro richiesta di Jean Rédélé (Alpine) realizzava una coupè in pochi esemplari ed impiegati per le competizioni. Rèdèlè proseguì realizzando la Alpine A106 in vetroresina e tornava dal duo italiano per fargli realizzare i prototipi in lamiera della versione spider,

La Carrozzeria Ghia riprendeva un precedente progetto di Maurice Mestivier Roger Lepeytre e Francis Guerin con la Autobleu, versione che veniva ripresa direttamente dalla casa madre nel 1952 che affidava a Claude Figoni, Marce Portout e Henry Chapron la realizzazione di quella bella versione.

Seguirono la Pichon Parat in versione coupè 2+2. Andrè Parat con coupè e cabriolet con porte ad ala di gabbiano le Izoard, nel 1955 la Carrozzeria Mialle con un’altra 2+2.

Ed arriviamo all’ultima fuoriserie, quella realizzata per la Polizia Parigina, dove si notarono subito le particolari porte scavate, il faro girevole, la grande radio e le dovute batterie di generose dimensioni, nuova dinamo e compressore volumetrico.

I cerchi in metallo delle ruote erano scomponibili.

Renault 4 CV e le versioni preparate:

Guy-Fondi alla Mille Miglia.

 

 

Renault 4 CV quelle prodotte e/o assemblate all’estero. 

Il mercato gli diede ragione.

Il 16 luglio del 1961 terminava la produzione della prima automobile prodotta in Francia a superare il milione di esemplari:

1.105.543 esemplari.