Moto Villa.
Francesco Villa.
Da ex corridore diventava negli anni un capace meccanico e progettista di motori a due tempi che testava su pista.
Nasceva nel 1933 iniziando a correre nella seconda metà del decennio ’50.
Conquistando quattro titoli italiani Classe 125 cmc Seniores (dal 1961 al 1965) e per la Classe 125 Seconda Categoria nel 1956, corse per marchi importanti con Mondial e Ducati su tutte, per la casa di Borgo Panigale anche negli Stati Uniti coadiuvando l’importatore ufficiale Berliner nella promozione ed assistenza tecnica, dando un riconosciuto contributo alla diffusione delle motociclette italiane vendute oltreoceano.
Dopo aver preparate molte moto comprese quelle di alcuni amici, la Mondial.
Negli anni 60 per il suo ritorno nella Classe 125 il Conte Giuseppe Boselli lo convinse a sviluppare (e guidare) i nuovi motori a due tempi per la Mondial.
Moto Villa le prime motociclette.
Iniziava con il Beccaccino una 125 a due tempi che portò in gara guidandola insieme al fratello Walter, costruita nella sua officina di due stanze e un retrobottega a Vaciglio in Via Pistoia (periferia di Modena) che era sotto la sua abitazione.
Costruì alcuni motori a due tempi con diverse cilindrate, sino a scegliere di orientarsi sul fuoristrada con le sue moto interessare appassionati ed agonisti che con i loro risultati fecero crescere la richiesta di Moto Villa.
Un successo che lo costrinse a cambiare sede della Sua attività.
Nel 1974 fece costruire un nuovo stabilimento a Pragatto di Crespellano non lontano da Bologna, ma poco tempo dopo anche la nuova sede non bastava ed affittò un capannone poco distante.
Venti i dipendenti che lavoravano in un ambiente molto pulito e con continui ricambi d’aria per via di una sua “fissa” nel volerli far lavorare nelle migliori condizioni possibili.
Nel listino una 125 e 250 e le 380 e 500 cmc da cross.
Impiegate nelle categorie Juniores Seniores e Cadetti continuando i successi nel Campionato Italiano Cross Cadetti in quello Regolarità e il Campionato Interregionale nelle stesse Categorie e non mancarono successi anche fra i Seniores.
Risultati ottenuti in soli tre anni da quando aveva iniziata la sua attività.
Moto Villa, seguiva la nuova 350 da enduro per le gare di regolarità.
Proseguendo con telai in acciai speciali o molibdeno, l’accensione elettronica, forcelle Marzocchi da corsa, ammortizzatori posteriori a gas, l’utilizzo di lega leggere e plastiche per altre parti.
Moto non pesanti: con la 250 e la 380 pesare 98 chilogrammi, la 125 88, l’enduro 104.
Moto Villa i motori.
Dei due tempi, con distribuzione a luci incrociate cilindro in alluminio e canna cromata, Il cambio a cinque rapporti con la sola 125 cmc a montare un sei rapporti, trasmissione primaria ad ingranaggi, frizione in bagno d’olio a dischi multipli, per la miscela 5% e la 250 al 6%.
Le moto per bambini della Moto Villa.
Per ampliare la gamma e provare ad entrare in un mercato con pochi concorrenti il Signor Francesco pensò di costruire una piccola serie di motociclette per i più piccoli, utilizzando motori da 50 cmc a due tempi monomarcia e frizione centrifuga, con una destinata ai piccoli piloti più esperti dotata di un cambio a quattro rapporti.
Le moto per i circuiti.
Pare non gli fosse mai passata la passione per le moto veloci, dedicandoci nel suo capannone un piccolo reparto e con i suoi tecnici sviluppò dei prototipi con motori da 50 e 125 cmc due tempi a disco rotante.
L’attività proseguì ancora per qualche anno, periodo in cui non mancarono mai i successi sia nelle competizioni che sul mercato e con la serie MX dare una sostanziosa spinta sulla percezione del marchio, seguita dalla serie MX1 con nuovi telai e motori più compatti.
Per stare al passo con i tempi oltre alle ultime modificate anche il raffreddamento ad acqua sulle 250 (avevano iniziato con il raffreddamento a liquido sulle 125cmc) e le sospensioni monocross posteriori su tutto il listino.
Con il contributo di Luca Cadalora; suo ex giovane apprendista prima di diventare un pilota di successo; sviluppò la 125 TT4.
Alla fine degli anni ’80.
Quando a quella idea su delle motociclette da strada fece seguire la produzione delle Italia, Sebring e Daytona da strada, ma le motociclette prodotte in Giappone stavano dominandolo il mercato e il declino della Moto Villa fu conseguente fino a cessare l’attività nel 1987.
Per le fuoristrada introdusse la Tempestino, la 495 MCA (che rimase allo stadio di prototipo) e la nuova enduro Rommel da 350 cmc.
Anche dei kart conquistando il Campionato Italiano Classe 125 cmc Juniores, quello francese sempre 125 cmc.
Anni ’90.
Riprese l’attività con l’importazione di scooter dal mercato cinese.
Arrivando al 2012 quando veniva acquisita dalla Famiglia Bivio convinta che quel marchio si potesse rilanciare, che la sua storia e buona fama fossero un patrimonio da sfruttare, convinti che i motori a due tempi possano rioccupare una certa fetta del mercato, qui nel LINK quella che è oggi la Moto Villa.