Minimach GT
1968.
Un progetto di Gianfranco Padoan (ex pilota e preparatore) che piacque molto ad Achille Vianello che lo finanziò seguito dal Commendatore Lino Coin (uno dei proprietari degli omonimi grandi magazzini)
Due mesi per costruire il primo ed unico esemplare.
- Il telaio progettato dal Professor Zamichieli Giorgio.
- Per la carrozzeria in vetroresina coinvolsero Aristide Bartocci come consulente.
I tre decisero di presentarla alla mostra delle vetture da competizione a Torino che si teneva dal 2 al 10 marzo dello stesso anno ipotizzando un prezzo di listino di Lire 1.700.000 per un’auto davvero bassa da 1,04 metri.
Minimach GT nasceva la E.S.A.P. la sede in Via Vittoria n° 76 a Mirano nei pressi di Mestre.
Per i due soci l’officina di Padoan non sembrò sufficiente decidendo di acquistare un terreno non distante, da convinti nel riuscire a produrne una decina di esemplari al giorno.
- E.S.A.P. Equipaggiamenti Sportivi Auto Preparazione.
-
Presero più parti meccaniche possibili dalla Mini della Innocenti compreso il motore.
-
Soli due i sedili, anatomici regolabili e con poggiatesta.
-
Rettangolari i fari anteriori regolabili su due posizioni (forse la parte meno “indovinata” della piccola GT veneta).
-
Vernice speciale per la carrozzeria, capace di resistere meglio al tempo le intemperie ed i raggi del sole con i colori previsti verde, arancione, rosso, mattone e giallo.
-
Il cofano posteriore si poteva togliere svitando due soli viti, ed un piccolo vano per i bagagli nell’estremità posteriore davanti al motore.
-
Serbatoio da soli 25 litri montato sull’anteriore e con la possbilità di montarne uno più capace.
-
Radiatore da 13 litri d’acqua con ventola termostatica.
Telaio.
In struttura composta con tubi quadri in acciaio saldati.
Lo stesso motore della Innocenti Mini Cooper, montato trasversalmente al centro dell’auto.
- Il 998 cmc 56 cavalli SAE con velocità massime di 165 chilometri orari.
- O in alternativa il 1300 S Cooper 1275 cmc 78 cavalli SAE e 190 chilometri orari.
Sospensioni indipendenti.
A quadrilateri trasversali.
Freni.
Di serie anteriori a disco e dietro a tamburo, i quattro a disco disponibili a pagamento solo sul modello con il 1300 S.
Minimach GT dimensioni (max e in mm.) e peso.
Lunghezza 3680 – larghezza 1465 – altezza 1040 – passo 2115 – carreggiate anteriore 1310 e la posteriore 1315, 500 chilogrammi in ordine di marcia.
Una piccola coupè in vetroresina da due posti, con sedili sportivi e regolabili ed una strumentazione completa per il suo cruscotto, pensata per i giovani con un prezzo accessibile e poter trovare facilmente i ricambi per la meccanica.
Non furono pochi a trovare che “assomigliasse” all’inglese Unipower (che montava dei fari tondi) tanto che la piccola casa britannica gli fece una causa durata circa quattordici anni vincendola, la produzione non partì e fra tempo e denari persi i tre soci abbandonarono il progetto.
L’unico esemplare con alla guida Padoan partecipava alla Targa Florio e alla 1.000 chilometri di Monza nel 1968.
Dopo aver letto quanto trovato su tre mie datate riviste ed aver concluso con il mesto esito, mi sono subito chiesto perché non avessero provato a produrne almeno qualcuna su licenza dell’azienda britannica visto che quattordici anni comunque li avevano persi e non solo quelli.